Pittori valdostani di un tempo Sandra Barberi

I CURTA Originari del Vallese, i Curta si stabiliscono nel XV secolo a Gressoney, dove sono documentati a partire dal 1445. La storialocale li menziona sempre tra i notabili, ricordando nella discendenza famigliare dall'inizio del '600 alla metà dell'800 due castellani, sei notai e almeno quattordici uomini di chie­ sa. Ma soprattutto la vocazione artistica costituisce il carat­ tere ereditario che segna fino ai nostri giorni generazioni di Curta pittori, litografi e fotografi d'arte, appartenenti non solo al ceppo di Gressoney, ma anche ai numerosi rami inse­ diati nel corso dei secoli all'estero, soprattutto in Germania e in particolare in Breslavia, a Friburgo. La dinastia dei pittori di Gressoney è originaria del villaggio di Chemonal. Capostipite è Johann Christoph (1 706-'77), le cui orme sono seguite dal figlio Joseph Anton Christoph, na­ to nel 1754. Secondo le notizie fornite dal Due - che però non trovano riscontro nei documenti -, questi nel 1770 è al- 1' Accademia di Augusta, successivamente si trasferisce a Be­ sançon. Sono opera sua le 76 tavole - citate dalle fonti - con i Misteri della vita della Vergine e di Gesù Cristo nel chio­ stro della chiesa parrocchiale di Gressoney-Saint-Jean, il Cro­ cifisso della chiesa parrocchiale di Saint-Gilles a Verrès e la tela con la Madonna del Rosario dipinta per la chiesa par­ rocchiale di Arvier nel 1793, un anno prima di morire. Il figlio Johann Joseph Anton, nato nel 1782, riprende la tra­ dizione paterna, rinnovandone lo stile ancora tipicamente ba­ rocco secondo i dettami di un'estetica neoclassica di tono provinciale: dal 1803 al 1804 è documentato ad Augusta, al­ lievo del pittore Franz X. Schnitzler; in seguito - sempre secondo il Due - completa la sua formazione a Ravensburg, forse presso qualche pittore, non essendoci qui istituzioni pub­ bliche di insegnamento. Tornato in Valle d'Aosta intorno al 1815, si dedica in prevalenza al ritratto e alla pittura di sog­ getto sacro. Tra le sue opere più importanti vi sono le tele per la chiesa del Collegio Saint-Bénin e la Sacra Famiglia commissionata dalla contessa di Challant per l'altare della chiesa dei Cappuccini a Chatillon, forse la sua ultima opera, (è datata 1829, anno della sua morte), dalla vivida gamma cro­ matica di ispirazione nazarena. L'impostazione accademica traspare dalle studiate attitudi­ ni delle figure, soprattutto nei ritratti di carattere ufficiale 30 come quelli dei fratelli Linty, benefattori del Seminario di Ao­ sta, austeramente «in posa» con la mano sul cuore secondo un'iconografia adottata per numerosi altri personaggi effi­ giati dallo stesso Curta. Anche i ritratti destinati all'ambito famigliare - come quelli dei coniugi Mehr - risentono di una certa idealizzazione di marca neoclassica, che privilegia la ri­ gorosa fedeltà formale al modello a scapito dell'immediatez­ za psicologica. Jean-Baptiste (1791-1856), figlio minore di Joseph Anton Chri­ stoph e autore del Ritratto maschile esposto in mostra, è meno dotato del fratello Johann Joseph Anton, al quale si rifà in una serie di ritratti e in alcune opere a soggetto religioso, dallo stile grafico e convenzionale. Di lui sono noti la Madon­ na dei sette dolori sulla facciata di una casa a Brusson, del 1832, un San Grato datato 1845 e i ritratti dei canonici Joseph­ Hyacinthe Guichardaz (1832 ca.) e Pierre Rollandin, appar­ tenenti alle Collezioni Regionali, e dell'arcidiacono Louis­ César Défey, conservato all'Accademia di S. Anselmo (E . BRUNOD, Diocesi e Comune di Aosta, Quart-Aosta 1981, p. 538, fig. 522). Pittori sono anche i figli di J.J. Anton, Joseph Anton Cristoph e Johann Joseph Franz. Il primo (1816-'57) è l'autore della Pietà datata 1845 presentata in mostra. Alla sua mano si de­ vono probabilmente la Crocifissione della parrocchiale di In­ trod (1843) e la scena che descrive i soccorsi prestati alle vittime della valanga di Schmietto (Gressoney-Saint-Jean) del 1845, cui la partecipazione in prima persona presta vivaci toni aneddotici lontani dalla ieraticità metafisica della Pietà (la scena è riprodotta in E. CURTA-L. GUINDANI, 1978, p. 149, fig. 263). Dello stesso si conserva in collezione privata anche un ritratto eseguito a penna del prevosto della Cattedrale Gaspard-Prosper Chappelain (1839; E. BRUNOD, cit., p. 546, fig. 537). Più nota e apprezzata è l'attività di Johann Joseph Franz, nato nel 1827. A differenza dei suoi predecessori la sua for­ mazione si compie in ambito piemontese. A vent'anni inizia a frequentare la Scuola di Disegno di Varallo, dove alla metà del secolo si succedono alla cattedra di Pittura l'incisore Gia­ como Geniani (maestro dal '29 al '49), il frescante e ritratti­ sta Giambattista Zanoli (1849) e Carlo Frigiolini (a partire

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