- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985

LIN CoLLIARD, Familles nobles et nota– bles du Val d'Aoste. Notes Généalo– giques, Aoste, Imprimerie Valdo– taine, 1984. * Se l'intento di chiarire o di riporta– re alla luce aspetti e momenti della sto– ria passata, per «fissarne» la memoria, può essere la molla che spinge lo sto– rico a ricercare ed interrogare le «fon– ti», quando tale indagine si rivolge allo · studio delle genealogie, le difficoltà ap– paiono spesso insormontabili. L'anda– re a ritroso nel tempo richiede 'una continuità di documentazione che, nel caso specifico, può essere offerta qua– si unicamente dai registri parrocchiali di battesimo, matrimonio e morte, non esistendo, fino al1860, presso i comu– ni, lo stato civile; ed anche quando si abbia la fortuna di poter risalire, tra- · mite quei preziosi registri, fino al XVII o XVI secolo, le inevitabili lacune e so– prattutto i frequenti casi di omonimia lasciano non pochi punti interrogati– vi. Né possono essere di supporto i li– bri catastali, giacché, per quanto concerne la Valle d'Aosta, il primo si– stematico censimento delle proprietà fondiarie non risale che alla seconda metà del '700 (Catasto sardo). Esisto– no, è vero, anteriormente, i livres ter– riers, le reconnaissances, i cottets de cens, ma trovarvi la conferma di un nome o di una data è un'impresa pressoché impossibile. Queste difficoltà di base spiegherebbero perché, come sottoli– nea l'autore stesso nella sua premessa, gli studi genealogici siano stati finora poco coltivati in Valle d'Aosta. Eccettuati i recenti lavori di Orphée Zanolli e dello stesso Lin Colliard sui Challant ed i Vallaise, lo studio delle famiglie nobili valdostane fa ancora ca– po, sostanzialmente, al Nobiliaire di Jean-Baptiste de Tillier (1678-1744) t, vero e proprio opus magnum contenen– te la cronistoria e la genealogia di cir– ca 200 casate. E proprio al grande storico valdostano del '700, del quale il Colliard è il maggior studioso, vie– ne spontaneo collegare il presente vo– lume. Non a caso, nel raccogliere i propri studi genealogici apparsi, nel– l'arco dell'ultimo decennio, su varie ri– viste locali, l'autore ha voluto che la prima parte deli' opera si configurasse come Brefcomplément au «Nobiliaire» de Jean-Baptiste de Tillier. Vi figurano, da un lato, alcune famiglie che il De Tillier non poté menzionare nel suo la– voro: i Crotti di Costigliole, originari di Savigliano e stabilitisi ad Aosta sol– tanto nella prima metà del XIX seco– lo, i Gippa d'Hone e i Nicole de Bard, non ancora nobilitati all'epoca del No– biliaire; d'altro canto, vengono arric– chite e completate, relativamente ad 1 Edizione del ms. del 1733 a cura di A. Zanotto, Aoste, 1970.

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