- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985

330 Bibliographie na decina di famiglie tra cui gli stessi De Tillier, le genealogie interrottesi con la morte dello storico. Nobles et notables è il titolo della se– conda parte. Qui la ricerca non si li– mita più, come nelle pagine prece– denti, alla ricostruzione degli alberi ge– nealogici e a poche, scarne notizie sulle singole persone; l'analisi indulge mag– giormente a cogliere e sottolineare aspetti del costume e della vita quoti– diana, si attarda sulle caratteristiche fi– siche e morali dei personaggi, serven– dosi a tal scopo di numerose testimo– nianze scritte, edite ed inedite. L'ope– ra oltrepassa così i confini della pura erudizione per offrirei, pur rimanen– do sempre rigorosamente scientifica, una serie di ritratti minutamente ca– ratterizzati, attraverso i quali ci è con– sentito intravvedere vicende meno «eroiche», ma in compenso più uma– ne perché intessute delle gioie e dei do– lori che sono di tutti i tempi e di tutti gli uomini. Fra i nobles, spiccano i Bich, fami– glia di origine forse toscana, la cui pre– senza in Valle è attestata già intorno alla fine del XV secolo. Nobilitati nel 1841 da Carlo Alberto nella persona di Emanuele Bich, figura di rilievo nel– la vita politica e culturale aostana del– la seconda metà dell'800, gli ultimi discendenti di questa famiglia sembra– no tutti, eccezionalmente, accomuna– ti da un'intelligenza brillante, un forte spirito di iniziativa e una raffinata sen– sibilità artistica; cosicché ci colgono quasi di sorpresa e ci commuovono le tristi vicende dei fratelli Claude– François e Félix-Pantaléon Bich, ulti- mi rappresentanti del ramo cadetto della famiglia, la cui esistenza si spe– gne nella miseria e nell'abbandono, tra le rovine di un antico maniera. Se le ricerche sulla nobiltà valdosta– na si collocano nella tradizione inau– gurata dal De Tillier, lo studio dei ·notables costituisce invece un fatto in– consueto. Riprendendo in parte, come si è già detto, alcune sue recenti pub– blicazioni ed integrandole con nuovi elementi, l'autore ci offre, a chiusura del volume, il risultato di una serie di indagini condotte su famiglie origina– rie della bassa Valle d'Aosta che, pur non appartenendo alla noblesse, anno– verano fra i propri antenati personag– gi segnalatisi in campo religioso, politico, letterario ecc. Questi studi potrebbero aprire le porte ad un nuo– vo settore della storia locale inteso a mettere in rilievo il ruolo svolto da quel tiers état che, fin dal Medio Evo, sia pure in forma limitata e per quan– to ci è dato conoscere, dovette pren– dere parte attiva alla vita degli organismi politico-amministrativi del proprio paese. I Réan, i Regis, i Fru– taz, i Chappuis, così come altre fami– glie ormai estintesi, hanno dato i natali ad una folta schiera di notai, avvoca– ti, membri del clero e uomini di lette– re che, a partire soprattutto dal secolo scorso, sono stati i promotori di impo~tanti iniziative nell'ambito socio– economico e specialmente culturale, facendosi non di rado portavoce e di– fensori del patrimonio storico e lingui– stico e delle tradizioni più autentiche della cultura valdostana. Il problema del recupero e della salvaguardia di

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