- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985
390 Nécrologies tate dall'occupazione nemica e dalla sedicente repubblica sociale. Egli non era un giurista, ma seppe immediatamente ricorrere nelle sedi opportune (ottenendo anche l'appoggio della Santa Sede), raccoglie– re le argomentazioni valide di giuristi specializzati e si buttò con im– peto con la forza degli argomenti, ma soprattutto con la forza e la fiducia che Gli venivano dalla Fede e dal dovere di operare secondo giustizia. La personalità di Giovanni Donna può quindi essere veramente compresa soltanto considerando la Sua profonda Fede religiosa, non solo professata ma praticata con una coerenza esemplare. Laureato in Scienze Agrarie presso l'Università di Bologna, poi Assistente alla Cattedra di Economia e Politica Agraria nell'Univer– sità di Torino, Giovanni Donna di Oldenico dette per quarant'anni un valido sostegno all'Accademia di Agricoltura di Torino, fondata nel 1785 da Vittorio Amedeo III, della quale era Presidente da un decennio e stava predisponendo la celebrazione del secondo cente– nario con iniziative di alto livello scientifico. Fu Commissario Straordinario dell'Ordine Mauriziano durante gli anni di guerra 1944 e 1945; dal1950 fu Consigliere dell'Ospeda– le Maria Vittoria di Torino, quindi Presidente fino al1971, promuo– vendo provvide iniziative. Partecipò pure, con studi e memorie, alla vita di primarie istitu– zioni culturali italiane ed estere. Oltre che della nostra Accademia, Egli fu membro della Deputazione Subalpina di Storia Patria, della Société d'Histoire de France di Parigi, della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, della Société d'Histoire et d'Archéologie de Saint-Jean-de-Maurienne, dell'Accademia di Storia Arte e Archeo– logia della Provincia di Alessandria, della Società Archeologica Co– mense, membro accademico dell'Istituto di Belle Arti di Vercelli, fondatore (nel 1946) e Presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo, membro dell'Accademia Economico-Agraria dei Georgofili di Firenze e partecipe di altre istituzioni culturali. Ma la misura della Sua equilibrata e sicura personalità si ebbe ben chiara negli ultimi mesi della Sua vita. Appena intuì che alla malattia si prospettava un decorso irrever-
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