- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985

Nécrologies 391 sibile, chiese il Sacramento degli infermi per essere subito predispo– sto a quello che Egli considerava l'atto più importante della Sua vita. Questo avvenne alcuni mesi prima del Suo transito, mentre an– cora svolgeva una intensa attività nei Suoi rapporti esterni con enti ed istituzioni. E due mesi prima del Suo trapasso, in un incontro di lavoro presso la sede della Società assicuratrice di cui era Presiden– te, mi disse sorridente e quasi con gioia una frase di cui non avvertii compiutamente il significato: «Voglio vivere la mia morte». Poi, nella Sua residenza estiva a Ceres in Val di Lanzo, si avviò a concludere la Sua giornata terrena dando ai familiari delle diligenti e precise disposizioni: dal testo della partecipazione del Suo transi– to, con parole che sono un vivo e sereno atto di Fede: «Nella luce della Fede ha raggiunto i suoi Morti... ecc.». Così, con tranquilla naturalezza, come quando si prepara la vali– gia con l'occorrente per un viaggio, scelse anche l'abito da indossa– re, le scarpe, la cravatta e indicò anche l'itinerario del Suo funerale, per le stradine interne che Egli percorreva ogni giorno salendo alla chiesa parrocchiale sita al sommo del paese. Non era una strada percorribile dagli automezzi, ma fu una gara in cui si avvicendarono amici ed estimatori per portare la bara fino alla chiesa. E nel cuore del vecchio paese si sostò in preghiera davan– ti ad una cappella quattrocentesca di cui Egli aveva preso a cuore i restauri ed alla quale era solito sostare in devoto raccoglimento. Non sembri una banalità l'aver ricordato queste piccole cose ac– canto ai grandi tratti della Sua marcata personalità di uomo e di stu– dioso, ma la vera dimensione e le vere fattezze degli uomini sono date anche da un complesso di piccole cose che esprimono appieno, coi particolari di un cesello, la sensibilità e le doti dell'animo. Sono anche questi aspetti «minori» che Lo rendono vivo, serie– vocare vuoi anche dire rivederLo, conoscerLo ancor più e stabilire un rapporto ed un confidenziale colloquio con Lui. Un colloquio che ci offre anche lo spunto di qualche riflessione, che può essere un frutto concreto della commemorazione, oltre al vivo e grato ricordo. Andrea Pautasso

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