- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985

Verrayes 65 FAMIGLIA E PROPRIETÀ Dall'analisi dei documenti parrocchiali del secolo XVIII e XIX, in particolare gli «Etats des paroisses et des àmes», si può notare che la famiglia, organizzata su base coniugale, è di tipo nucleare. Si figlia in media ogni due anni e per una decina di volte nel corso della vita perdendo circa un terzo della prole nella prima infanzia. L'unità economica minima di questa società contadina è rappre– sentata dalla famiglia che diviene anche il riferimento principale di un sistema di valori che mira a conservare la sua continuità nel tem– po e che fa di questa struttura elementare il cardine della vita comu– nitaria. La comunità non ha elaborato particolari sanzioni morali per quei casi in cui l'unità familiare dovesse risultare compromessa. I figli il– legittimi ad esempio vengono accettati dalla famiglia e dal paese e non danno luogo in genere a gravi sconvolgimenti della vita delle per– sone anche se ciò non esclude, in certe situazioni, l'abbandono del neonato e della comunità. I registri di matrimonio rivelano che questi stessi illegittimi si sposano con un membro della comunità in cui sono nati confonden– dosi e integrandosi con gli altri. Le relazioni extraconiugali poi non danno luogo a separazioni o a giudizi differenziati a seconda che ri– sultino implicati uomini o donne. Anche la regola endogamica, in ge– nere seguita, è vissuta con una certa elasticità e non impedisce un matrimonio con un individuo dei paesi vicini o con uno «straniero». Una morale che risulta così meno rigida e formale di come ci si potrebbe aspettare in una comunità «chiusa» non significa che la po– polazione viva in condizioni di relativa libertà sessuale o che i dogmi insegnati dalla Chiesa rivestano scarsa importanza. Significa invece che nessun elemento perturbatore può dissolvere o mettere in crisi un legame così profondo come quello familiare e che un semplice epi– sodio, un peccato, viene perdonato e poi dimenticato. Ciò non deve indurre a credere che il comportamento deviante rispetto alle regole del gruppo non dia luogo a critiche e giudizi severi, ma questo non produrrà conseguenze né di ordine personale né di ordine sociale. Una situazione spiacevole tende ad essere sdrammatizzata, non scon-

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