- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985
Ve17ayes 71 3) l'assegnataria ha l'obbligo della convivenza con l'assegnante, deve dimostrare tutti i riguardi che l'età dello sposo richiede e infine deve contribuire con tutti i suoi mezzi alla conservazione e alla buo– na amministrazione del patrimonio assegnato. Ciò che differenzia un fidanzamento ricco da uno povero non è rappresentato solo dall'atto ufficiale santificato dalla Chiesa ma so– prattutto dal contratto scritto redatto dal notaio che precede il ma– trimonio e che ha per oggetto un patrimonio certamente cospicuo. Anche ai matrimoni tra persone poco abbienti viene indicata la presenza di uno o più spesso due notai in qualità di testimoni di noz– ze; ma qui al luogo del contratto scritto intervengono probabilmente delle trattative in forma verbale che hanno sempre per oggetto un patrimonio e che il notaio garantisce con la sua presenza alla cerimo– nia. Una ucerca condotta presso varie famiglie e presso la Conserva– toria dei Registri Notarili di Aosta non ha rivelato traccia di documenti scritti che potessero giustificare la presenza dei notai a tutti i matri– moni celebrati tra il XVIII e il XIX sec . Questa loro assidua parteci– pazione non trova a mio avviso altra spiegazione al di fuori del contesto patrimoniale che riveste sempre una notevole importanza anche quan– do la sua consistenza è assai modesta. Per chi non dispone di un'abitazione nella casa paterna o di mez– zi autonomi di sussistenza, rappresentati dalla proprietà di qualche terreno e animale, non c'è altra via che l'emigrazione stagionale o, come più spesso avviene, il trasferimento all'estero per alcuni anni consecutivi. Solo dopo aver messo insieme il denaro sufficiente al– l' acquisto di qualche bene immobile sarà possibile fare ritorno nella comunità e sposarsi. Stabilito il giorno delle nozze, generalmente il sabato, dopo la triplice proclamazione domenicale, i fidanzati, una settimana prima di coniugarsi («lo dzor de l'étréa»), raggiungono la chiesa dove, alla presenza del parroco, promettono di sposarsi e ricevono la bene– dizione. In questa occasione la ragazza porterà in dono sia al parroco che al futuro marito un «motcho1» (fazzoletto) . Nella serata del giorno dopo, domenica, i due giovani riuniscono separatamente gli amici dello
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