- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1985
80 N. Schiavo do- si aprono, mentre la nobiltà si ritira corrucciata dinanzi ad una borghesia abbastanza rapace» 42 . Come è stato possibile al momento dell'affrancamento dei censi signorili (1751) disporre di 345 lire con cui riscattare una proprietà di quasi 100.000 tese? Questo è il dato più appariscente fornito dal catasto sardo del 1774, ma sono m<:>lti coloro che in questo periodo potranno acquistare proprietà di notevole estensione. Su 593 fami– glie elencate nel catasto il 10% dispone di proprietà comprese tra 10.000 e 100.000 tese 43 ; il 40% tra 1.000 e 10.000 tese; il 30% tra 100 e 1.000 tese; il 15% tra 10 e 100 tese; il 5% al di sotto delle 10 tese. Però solo il5% delle proprietà avrà un valore compreso tra 100 e 1.000 lire; il 40% tra 10 e 100 lire; il 55% al di sotto delle 10 lire. Questa suddivisione della proprietà terriera riflette almeno tre classi sociali distinte: - i contadini benestanti: una élite composta da una trentina di famiglie il cui reddito permette di condurre una vita agiata; - i contadini di medie e modeste possibilità che rappresentano la massa della popolazione, circa il 70%. È assai probabile che nelle annate cattive una buona parte di costoro vada ad ingrandire il già cospicuo numero di persone della classe seguente; - i contadini poveri sono circa il25% della popolazione. Per es– si non c'è altra via per sopravvivere che l'emigrazione, il lavoro sala– riato, il sostegno delle opere di carità. È vero che sono tutti proprietari ma un fondo le cui dimensioni sono comprese tra le 10 e le 100 tese non consente certo la vita di una persona e tanto meno di una famiglia. Ma come si diventa ricchi? Con l'aiuto degli anziani della comunità ho cercato di ricostruire il reddito che si ricaya dallo sfruttamento dell'alpeggio che è una delle poche attività che consentono di realizzare l'accumulazione di dena- 42 ]EAN NrcoLAS, Spazio economico e potere - Una regione dell'ancien régime: la Sa– voia nel XVIII sec., in Rosalba Davico, op. cit., pag. 147. 43 Il valore della tesa a Verrès è di 1,872 mt. e della tesa quadrata di 3,5 mt., da Il territorio di Fénis e della Rivière nel basso medio evo, di Ezio Gerbore in «Archivum Augustanum», lmprimerie Valdotaine, Aosta, 1980.
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