- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

Alla stazione di Aosta 83 razioni, insistendo perché le piante non stringessero troppo il monu– mento che rischiava di essere «englouti, noyé par le feuillage». In base ad una decisione della Giunta, si provvede a circondare il giardino di una siepe di Prunus myrobolana (nell'attesa che gli ar– busti crescano, si lascerà, però, ancora in vita la «haie en ronces arti– ficielles»); la siepe avrà un certo numero di aperture per consentire l'accesso al giardino, fiancheggiate da due alti alberi; da un orticul– tore di Torino si acquistano dieci abeti alti 3 metri, al prezzo di L. 10 ciascuno, «pour former un bosquet au midi, au pied du mur ro– main»; in seguito ad un accurato sopralluogo, si delimitano le zone del giardino destinate ai vialetti ed al «gazon». 46 A partire dal1891, si incomincia a piantare alberi di robinie lun– go il viale della stazione; cresceranno così rigogliosi che, alcuni anni dopo, le lampade elettriche collocate lungo il viale si troveranno <<tou– tes prises dans le feuillage» con grave pregiudizio per l'illuminazione della zona. La Giunta si vedrà allora costretta a predisporre una nuova sistemazione per le lampade che, su suggerimento della Società per la luce elettrica, verranno collocate «sur le centre de la vaie d' accès, à une hauteur suffisante pour ètre à l' abri de toute atteinte, soit à 8 mètres du sol». 47 Anche il terreno a sud della Torre del Pailleron viene sistemato a giardino pubblico, sia per evitare che i viaggiatori, uscendo dalla stazione, siano sfavorevolmente impressionati dalla vista «de cet inculte», sia per creare una sorta di simmetria con il giardino intorno all'albergo Vittoria, sull'altro lato del piazzale della stazione. Intanto il barone Vitta («dont les actes de bienfaisance et de géné– rosité ne se content plus»), continua a curare con amore la sua crea– tura: nel '92 dona al giardino 16 panchine in pietra, cui ne aggiunge altre tre nell'estate dell'anno successivo; incarica il suo giardiniere di piantare dei rosai nelle aiuole intorno al monumento; fa tosare ogni anno la siepe viva che cinge il giardino e, soprattutto, provvede a far eseguire tutta una serie di lavori per fermare l'invasione nei viali «de la végétation parassite qui compromet l' existance des jeunes arbres». 46 A.H.R., D .C., vol. 44, p. 219. 47 A.H .R., D .C., vol. 48, p. 639 .

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