- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987
110 E. Lagnier - J.-G. Rivolin di Sarre; lavori di riorganizzazione di importanti archivi e bibliote– che, organizzazione di piccoli musei in ambito parrocchiale; i venti– lati restauri al castello di Quart e la preparazione di una mostra sull'arte gotica in Valle d'Aosta, ecc. 4 In questo contesto si situa anche una ricerca, da noi recentemente intrapresa, che ha come oggetto l'iconografia musicale nelle fonti del Medioevo valdostano. Benché attualmente alla fase iniziale del suo percorso, essa si prefigura già non priva di interessanti sviluppi. Una ricostruzione attendibile della storia artistica in Valle d'Aosta nell'alto medioevo appare, a tutt'oggi, assai problematica: ciò è dovuto al fatto che esigue sono le fonti documentarie dirette, in grado di illustrare con una certa attendibilità la reale situazione artistico– culturale dei secoli antecedenti al 1000. 5 Le prime testimonianze di vita artistica giunte fino ai nostri giorni risalgono all'incirca all'XI secolo, epoca in cui si assiste ad un pro– cesso di rinascita civile, seguito alle incursioni cosiddette «saracene». La ripresa della vita economica, il principale indizio della quale è costituito dalla riapertura ai traffici del colle del Gran S. Bernardo -cui è legata la fondazione dell'ospizio omonimo, struttura di gran– dissima importanza per la vita sociale della regione - ha tra le sue conseguenze dirette una ripercussione sulla vita cittadina, che riceve nuovi stimoli culturali, concretizzati in questo periodo nella ricos– truzione delle due principali chiese cittadine, la Cattedrale e la Col– legiata di S. Orso, ad opera del vescovo Anselmo. 6 4 Sarebbe auspicabile, a questo proposito, una più vasta opera di informazione e, di riflesso, di sensibilizzazione del pubblico, che di tale meritorio impegno non rece– pisce spesso che gli aspetti più «contraignants» (vincoli edilizi e paesaggistici) o più ecla– tanti; ed _anche questi ultimi sono a volte percepiti in maniera distorta per la mancanza di un'adeguata preparazione psicologica preventiva. 5 In seguito all'apertura di recenti cantieri archeologici, sono tuttavia emersi inte– ressanti dati relativi alle vicende architettoniche di alcune chiese urbane e rurali della diocesi, che sembrano indicare come la <<rinascita carolingia» del sec. IX abbia prodotto, in Valle d'Aosta come altrove, un notevole rinnovamento degli edifici sacri, cui dovette corrispondere un fervore artistico e culturale di cui, purtroppo, nulla ci è dato sapere. (Cf., da ultimo, C. BONNET-R. PERINETTI, Aoste aux premiers temps chrétiens, Aoste, 1986, e relativa bibliografia). 6 J.-A. Due, Histoire de l'Eglise d'Aoste, t. I, Aoste, 1901, pp. 278-280; A.-P. FRu– TAZ, Le fonti per la storia della Valle d'Aosta, Roma, 1966, pp. 291-292.
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