- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

L'iconografia musicale valdostana 111 Tra le sia pur esigue tracce documentarie di tale fervore innova– tivo vanno menzionati, perché connessi all'argomento principale della ricerca, gli Affreschi Ottoniani che decoravano la chiesa di S. Orso . Tra le figurazioni che ornano la parte settentrionale dell'attuale sot– totetto, infatti, si trova una scena purtroppo di ambigua definizione, perché gravemente lacunosa, in cui due angeli paiono dar fiato a trombe. Dal punto di vista iconologico, è ipotizzabile una loro fun– zione in un contesto figurativo incerto tra la teofania (più probabile) e la resurrezione. 7 Ancora a S. Orso si trova un altro documento iconografico di soggetto musicale, precisamente nel chiostro, costruito nella prima metà del XII secolo, contemporaneamente all'introduzione della regola agostiniana nell'ambito della comunità religiosa attiva in questa chiesa. 8 La «rifondazione» della Collegiata di S. Orso nella prima metà del secolo XII è il riflesso di un più generale movimento di sviluppo caratterizzato da una certa floridezza economica, effetto a sua volta della posizione geografica lungo una delle principali arterie attraverso cui si effettuavano non solo scambi commerciali tra la pianura padana, la valle del Reno e la Champagne, sede di fiere di grande importanza; ma anche e soprattutto pellegrinaggi romei. In questo periodo si nota un grande fervore costruttivo, di cui sono testimonianza precipua il chiostro stesso ed il campanile della Collegiata di S. Orso, nonché i numerosi castelli e torri eretti in città e fuori: un fervore costrut– tivo che è il riflesso dell'ascesa, da un lato delle famiglie signorili locali, dall'altro dei ceti cittadini aostani, che si esprimono attraverso forme di organizzazione. abbastanza autorevoli da ottenere, alla fine del secolo, da parte del conte Tommaso I di Savoia, una carta di fran– chigia, che, con successivi ampliamenti, diver- 7 Sull'interpretazione della scena, cf. N. GABRIELLI, Repertorio delle cose d'arte del Piemonte (dir. da V. Viale), vol. I, Le pitture romaniche, Torino, 1944 (resurrezione) e A. GRABAR, Fresques d'Aoste et l'étude des peintures romanes, in «Critica d'Arte», 1949-50 (teofania). s Sul chiostro di S. Orso, cf. R . BERTON, Les cbapiteaux du cloftre de Saint-Ozm, Novare, 1954, ristampato in Io., Les chapiteaux et les stalles médiévaux d'Aoste, Novare, 1971, pp. 7-107; E . BRUNOD, Arte sacra in Valle d'Aosta, vol. II -La Collegiata di S. Orso, Aosta, 1977, pp. 292-379.

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