- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

112 E. Lagnier - J.-G. Rivolin rà nei secoli seguenti, la base dell'autonomia politico-amministrativa della regione nell'ambito dei domini sabaudi. Nel chiostro di S. Orso, dunque, esiste un capitello litico (n. 3 - Inventaire Berton) rappresentante la scena dell'Annunciazione. Su due dei lati sono rappresentati l'arcangelo Gabriele e la Madonna, sui rimanenti S. Giuseppe ed il re David. Quest'ultimo personaggio ha probabilmente la funzione di sottolineare la continuità della stir– pe regia nella persona del Cristo: questa impressione è avvalorata dalla presenza, sul capo di Maria e di S. Giuseppe, di una corona simile a quella di David stesso. In questo contesto, è evidente che la raffi– gurazione dello strumento musicale si prefigge lo scopo di rendere possibile l'identificazione certa del personaggio. Questi due esempi di iconografia musicale sono accomunati da un utilizzo di tipo funzionale del dato musicale, in quanto che la rap– presentazione degli strumenti musicali è finalizzata ad uno scopo pra– tico, consistente nella caratterizzazione di un momento (la teofania) o di un personaggio (David), senza godere di uno spazio autonomo. Il momento più fecondo di tutta la storia artistica della Valle d'Ao– sta si identifica, tuttavia, con il XV secolo, epoca di prosperità eco– nomica e di relativa tranquillità, in cui va precisandosi un ambiente di raffinata cultura. Numerose iniziative di grande respiro si succedono, in particola– re nella prima metà del secolo, grazie al mecenatismo dei prelati lo– cali, dei Capitoli canonicali della Cattedrale e della Collegiata di S. Orso; nonché delle famiglie nobili, tra cui spiccano i conti di Chal– lant, al culmine del loro potere. Per tutto il secolo si attivano cantie– ri e botteghe di illustri maestri d'arte: pittori come Giacomo Jacquerio, scultori come Etienne Mossettaz, Jean Vion eJean de Chètro, archi– tetti come Pierre Berger, orafi come Guglielmo di Locana e Jean de Malines, sono gli autori di numerosissimi documenti artistici che ar– ricchiscono le chiese ed i castelli della regione. 9 9 Un quadro provvisorio e sintetico del rigoglio artistico che caratterizzò la Valle d'Aosta nel basso Medio Evo ed in particolare nel corso del sec. XV, è ricavabile dalle bibliografie citate alla nota 2, nonché, in particolare, dai seguenti saggi di recente pub– blicazione: F . FIORUCCI, A/freschi minori tardo-gotici in Valle d'Aosta, in «Archivum Au-

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