- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

116 E . Lagnier - J.-G. Rivolin nonico delle cattedrali di Aosta e di Lione, arcidiacono di Aosta e protonotario apostolico . La personalità di questo insigne prelato venne. formandosi nelle università di Avignone, Torino e Roma e produsse iniziative di no– tevole rilevanza in campo artistico e culturale: partecipò all' abbelli– mento della Cattedrale, di cui si è parlato, e promosse il rifacimento della Collegiata di S. Orso, di cui costruì il Priorato e restaurò il chio– stro romanico, dotandola di volte in muratura, di vetrate, di stalli lignei, di preziosi reliquiari e di codici miniati. Issogne può essere considerato il suo capolavoro: la personalità del suo ideatore traspare qui con maggior evidenza e libertà. Pur con– dizionato dalle preesistenze architettoniche risalenti ai secoli XIII e XIV, Georges de Challant vi profuse i segni della sua creatività e del suo eclettismo. 15 Temi mitologici, cavallereschi, letterari, sacri e profani, influen– ze disparate dal punto di vista geografico-culturale, rivissuti con lin– guaggio originale, si concentrano nello spazio limitato di questa dimora signorile, che, fra le prime in Valle d'Aosta, ha rinunciato ai signifi– cati difensivi o anche semplicemente protocollari che assume la pro– fusione di torri, merli e bertesche caratterizzanti gli altri castelli della regione, fino alla metà del XV secolo. Questa mancanza di apparati bellici è tanto più significativa in quanto il costruttore del castello si prefiggeva il preciso scopo di esal– tare, riproponendola, la potenza e la ricchezza raggiunte dalla fami– glia nella prima metà del secolo, lasciando in ombra un breve periodo 15 Sul castello di Issogne, cf. in particolare la bibliografia fornita da L. CoLLIARO in Bibliografia degli studi relativi a Casa Challant, in «Bulletin de l'Académie Saint– Anselme>>, L, 1982, pp. 303-324, riprodotta in Etudes d'Histoire Valdotaine, «Biblio- . thèque de I' Archivum Augustan~m>> XVI, Aoste, 1985, pp. 146-147; e inoltre: R. BER– TON, Les chtiteaux du Val d'Aoste, Aoste, 1950; A.M. BRIZIO, La pittura in Piemonte dall'età romanica .al Cinquecento, Torino, 1942; G. BROCHEREL, Castelli valdostani, Ao– sta, 1930; E. CASTELNUOVO, Appunti .. ., cit. ; N . GABRIELU, L'arte nella Valle d'Aosta . Lineamenti dal sec. XI al sec. XVI, in «Atti XXXI Congr. Stor. Subalpinm>, cit., vol. I, pp. 391-421; L. MALLÉ, Elementi di cultura francese nella pittura gotica in Piemonte, in «Scritti di storia dell'arte in onore di L. Venturi», Roma, 1958; Io., Le arti figurative in Piemonte, Torino, 1962; Io., Merveilles des cbateaux de Savoie et Dauphiné, Paris, 1972; R . WILLIEN-A. ZANOTTO, Castelli valdostani, Firenze, 1969.

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