- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

Professione guida 147 che guide di Chamonix conoscono un momento di benessere econo– mico ma manca ancora loro una specifica esperienza dell'alta montagna. Il20 agosto 1820 un gruppo di cinque guide lascia i Grands Mu– lets con la comitiva del Dottor Hamel di Pietroburgo, consigliere al– la corte dell'Imperatore di Russia. Il tempo non è favorevole ed è caduta una fitta nevicata. Le guide sono indecise se proseguire ma il Dottor Hamel, dotato di forte personalità impone l'avanzata. Su– perato il Gran Plateau, il ripido pendio soprastante carico di neve fresca parte in valanga e tutti vengono travolti e tr-ascinati. Alcuni rimangono più o meno a galla ma le guide di testa sono bruscamente trascinate in un crepaccio. Due si salvano ma tre, Pierre Balmat, Au– guste Tairraz e Pierre Carrier perdono la vita. I loro corpi verranno restituiti quarantuno anni dopo in fondovalle dal ghiacciaio dei Bos– sons. È la prima vera disgrazia alpinistica della storia nella quale so– no coinvolte delle guide. Nell'anno successivo, il1821, le guide di Chamonix organizzano la Compagnie con l'intento di disciplinare la professione. In nessuna località alpina è stato fatto ancora altrettanto. Nel frattempo l'esplorazione e la conquista delle vette più eleva– te delle Alpi è in pieno svolgimento. Sul versante valdostano biso– gna attendere sino al1850 perché le guide di Courmayeur organizzino la loro Società, la prima del versante sud della catena alpina. Le guide di Chamonix che sono state le prime a raggrupparsi non sono altrettanto intraprendenti nel proseguire l'attività sulle altre cime non ancora scalate dove vengono sovente. preceduti dai colleghi svizzeri. La pratica abitudinaria della salita al Monte Bianco si è impos– sessata di loro e la pratica abitudinaria è invece la negazione del me– stiere di guida. Il 1857 è un anno importante per le guide, anche se indiretta– mente. Un gruppo di alpinisti inglesi fonda l'Alpine Club, associa– zione che in breve tempo promuoverà la scalata di tutte le cime, anche di quelle, come il Cervino, che parevano inaccessibili. È una vera fortuna per le guide di tutte le Alpi. L'alpinista cittadino a quell'e– poca non aspirava ancora - salvo pochissime eccezioni - a salire

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