- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

Professione guida 149 gna, nel suo libro «Scalate nelle Alpi- Conquista del Cervino» af– ferma: «non aveva l'eguale come arrampicatore di rocce. Era l'unico fra le guide che non si perdesse mai di coraggio, che credesse con ostinazione nella vittoria definitiva». Jean Antoine Carre! divenne in seguito una guida celebre. Morì anch'egli in' montagna, non per caduta ma per sfinimento dopo aver condotto in salvo il cliente da una discesa dal Cervino in mezzo ad una terribile bufera. L'elenco delle guide morte in montagna è certamente lungo. Sor– ge evidente un interrogativo : «La professione di guida è pericolosa?». La risposta è semplice ma non è un semplice si. Si può però affermare che è un mestiere che ha una notevole com– ponente di rischio. Chi si dedica all'alpinismo è cosciente a che cosa va incontro e non resta che accettare questa componente o rifiutar– la. Il rifiuto ovviamente è la rinuncia all'attività alpinistica. Non è possibile annullare il rischio come non è possibile farlo in altre atti– vità quali le gare automobilistiche o in volo. Viene ora da chiedersi se il mestiere di guida abbia o no una uti– lità sociale o invece sia solo una assurda sfida al destino. A questo proposito risponderò con una frase dell'Abbé Henry tratta dall' «His– toire de la Vallée d'Aoste»: «L' alpinisme a fait connaitre la Vallée d'Aoste dans tout l'univers, et a été, pour elle une resource immense de revenus». L'alpinismo e la montagna hanno reso famosa la Valle d'Aosta - e così le altre regioni alpine. La figura della guida alpina è paragonabile in Valle d'Aosta per molti versi a quella dell'albergatore. L'uno e l'altra hanno permesso ai primi viaggiatori ed alpinisti di penetrare nelle valli, di salire i col– li e le cime. I racconti orali, le pubblicazioni di questi primi salitori hanno poi richiamato altri alpinisti, altri turisti dal resto dell'Euro– pa e persino dall'America. Queste sono certamente le origini del tu– rismo nella nostra Regione, a cui le guide hanno dato un contributo fondamentale. Il cosiddetto «periodo d'oro» dell'alpinismo si spinge fino al pri– mo conflitto mondiale e la figura della guida rimane ancorata alle tra– dizioni. Il mestiere è tramandato di padre in figlio e così si sviluppano

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