- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

Professione guida 155 lo segue Corrado Vuillermoz anch'egli assicurato dal compagno. Ro– ger Obert si ferma su un isolotto roccioso a circa 6 metri dall' uscita e da lì recupera il compagno. Nel frattempo dalla selletta parte an– che Piergiorgio Perucca, assicurato da Carlo Fiou e contemporanea– mente Roger Obert prosegue verso l'uscita . Tutti procedono sui ramponi che appoggiano ora sulla neve ora sulle rocce . La cordata Marguerettaz-Grivel rimane invece ferma - osservando i compagni - sulla selletta a sinistra di Carlo Fiou, in attesa di poter salire a sua volta. All'improvviso (sono le ore 10.35 circa), mentre Roger Obert è a circa due metri dalla cornice, Marguerettaz e Grivel vedono il pen– dio frantumarsi con la caratteristica sequenza delle valanghe a lastroni e odono il sordo rumore che accompagna .l'evento . La massa nevosa fratturata ha una larghezza di circa 15 metri, uno spessore di circa 50 centimetri e un'altezza da poco sopra la sei– letta alla cornice della cresta est. Marguerettaz e Grivel vedono tutti i compagni perdere l' equili– brio e cadere come inghiottiti nelle fenditure aperte tra i lastroni, salvo Carlo Fiou rimasto in superficie. La massa nevosa scivola, dap– prima lentam~nte, verso sinistra incanalata dalla concavità del pen– dio sfiorando Marguerettaz e Grivel e giunta sul bordo delle rocce della salletta precipita lungo la parete trascinando con sé le cordate . Marguerettaz fa in tempo ad afferrare una fibbia del sacco di Carlo Fiou ma il nylon gli scivola nella mano . Dopo l'accaduto Marguerettaz e Grivel salgono in cresta per chie– dere aiuto al gruppo della guida-istruttore Sandra Jaccod, che nel frat– tempo è giunto in vetta al Lyskamm Orientale dalla Cresta Sella. Tutti insieme ritornano al luogo e , predisposto un solido ancoraggio, Hans Marguerettaz viene calato per 80 metri sulla parete nella speranza rivelatasi subito vana, di avvistare eventuali superstiti. I compagni dei caduti, reduci da un episodio che lascèrà un se– gno nella loro vita, non hanno voluto abbandonare né interrompere il corso e questo non per freddezza d'animo - ve lo posso assicurare - ma proprio per amore di queste montagne che ci circondano e certi che gli scomparsi non avrebbero approvato un gesto di debolezza.

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