- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987
158 tra ricevente e donatore, e ciò si ottiene mediante un approfondi- mento molto spinto dei rispettivi assetti genici. . Del resto la trasfusione di sangue rappresenta non solo un inne– sto di tessuto, ma per certi elementi cellulari un vero e proprio tra– pianto . Sono noti inoltre i legami tra malattie e gruppi sanguigni, tanto che alcune patologie eritrocitarie sono correttamente inquadrate sotto il profilo nosologico proprio attraverso la tipizzazione dei globuli rossi. L'articolo non contempla tutti i possibili marcatori gruppo-ematici essendo limitato ad alcuni sistemi eritrocitari. Emerge-tuttavia un quadro che già delinea la situazione, che mi auguro possa essere più estesamente studiata nei prossimi anni. Il lettore non specialista deve assegnare al contenuto dell'artico– lo il suo giusto significato, che è esclusivamente medico-biologico. Interpretazioni diverse sconfinanti nella sociologia sono del tut– to errate sotto il profilo scientifico poichè non esistono da ere imme– morabili nelle propaggini orientali del continente euro-asiatico nicchie ecologiche umane rimaste inviolate. Se la tradizione culturale può identificare nella specie umana grup– pi più o meno strutturati ed omogenei, l'osservazione medico-biologica riconosce ed accerta per l'umanità un solo comune patrimonio gene– tico in lentissima evoluzione e finalizzato alla sopravvivenza della specie sul pianeta. Con l'eccezione dei gemelli omozigoti, la variabilità genetica de– finisce e rende diverso l'individuo da ogni altro, e determinando in ognuno il complesso delle reazioni immunologiche condiziona la so– pravvivenza del singolo nel proprio ambiente. Carlo Artaz BIBLIOGRAFIA: - BERNARD].- RuFFrÉJ., Hématologie géographique, Masson et C., Paris, 1972 . - MomANO G., Razza, in Enciclopedia del Novecento, Vol. V, Roma, 1980.
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