- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987
34 L. e G . Aliprandi gna. Vedremo successivamente come il principio di regolamentare i confini secondo la linea spartiacque verrà disatteso quando si trat– terà di stabilire i confini del Monte Bianco. Terminata la Rivoluzione Francese, Napoleone iniziava la cam– pagna d'Italia e in pochi giorni costringeva alla resa il regno di Sar– degna: a Cherasco veniva firmato l'armistizio il 28 aprile 1796, che veniva codificato nel maggio del medesimo anno a Parigi. In base al trattato la Savoia e Nizza erano annesse alla Francia (fig. 9) . In particolare al punto 4° si legge: «Les limites entre les Etats du Roi de Sardaigne et les Départements de la République Française seront établies sur une ligne déterminée par les points, les plus avancés du coté du Piémont cles sommets, plateaux cles montagnes et autres lieaux ci-après désignés, ainsi que cles sommets ou plateaux intermédiaires». Come si vede il settore del massiccio del Monte Bianco dal Col Ferret al Col de la Seigne è descritto con la generica frase «Les som– mets ou plateaux cles Alpes au lévant du Col Major» (dove per Col Major si intende il Col de la Seigne). Il trattato, l'abbiamo visto in precedenza, affermava che il con– fine doveva passare «par les points les plus avancés du coté du Pie– mont cles sommets ...». In questo caso è indubbio che il confine deve passare per il Mon– te Bianco di Courmayeur, lasciando la cima del Monte Bianco in ter– ritorio francese senza possibilità di discussione. La nuova linea di confine così definita non venne cartografata, fu solo riconosciuta sul terreno. Ch. Vallot riferisce infatti che per precisare i limiti politici fra il Ducato d'Aosta e la Savoia, cioè il confine tra il Piemonte e la Fran– cia si riunì una commissione al Col Ferret il2 agosto 1796. Il gover– no ·francese era rappresentato dal Col. Brossier e dai commissari Quintin e Beauvert, assistiti da un «indicateur de Chamonix», Jean Baptiste Desailloud; il governo sardo era rappresentato dal vice pre– fetto del Ducato, Jean Laurent Martinet e da Pierre Joseph Truchet, i quali erano a loro volta assistiti da due «indicateurs de Courmayeur», Pantaléon Saluard eJean-LaurentJordaney dit Patience, che era sta– to guida di Nicolis de Robilant e di H.-B. de Saussure.
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