- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

36 L. e G. Aliprandi Terminata l'epoca napoleonica, nel1815 al Congresso di Vienna Vittorio Emanuele I otteneva la restituzione al Piemonte di Nizza e della Savoia da parte della Francia. La Savoia rimase dominio del re di Sardegna sino al 1860, quando, come è noto, fu ceduta unita– mente a Nizza alla Francia di Napoleone III in base ai trattati di Plombières. * * ·k L'INIZIO DELLA CARTOGRAFIA SPECIFICA DEL MONTE BIANCO E I PRIMI RILEVAMENTI DEI CONFINI DEL MASSICCIO: LA CIMA È ITALO-FRANCESE Nel periodo dal 1815 al1860 cioè negli ultimi anni in cui la Sa– voia apparteneva al regno di Sardegna, dai cartografi piemontesi fu– rono rilevate due carte specifiche del massiccio del Monte Bianco: la carta manoscritta del Tenente Muletti (1823) e il foglio 21 «Mon– .te Bianco» della Gran Carta degli Stati Sardi di Terraferma, rilevato nel 1853 ma stampato nel 1867 dopo l'annessione. Il confine del Monte Bianco era allora solo amministrativo e non di Stato e pertanto i rilevatori non avevano alcun interesse di tipo nazionalistico nella stesura del confine. La carta del Tenente Muletti, manoscritta, fa parte della carta topografica degli Stati di Terraferma di Sua Maestà il Re di Sarde– gna; è alla scala 1:50.000, datata 1823 ed è conservata a Firenze presso l'Istituto Geografico Militare. È la prima carta specifica del Monte Bianco che consideri i confini del massiccio: il confine passa sulla calotta del Monte Bianco e prosegue per la cresta sud-est sino al Monte Bianco di Courmayeur (non nominato) per poi risalire verso la zona del Mont Maudit. Pertanto la cima è itala-francese (fig. 12). La Carta degli Stati Sardi in Terraferma, foglio 21, «Monte Bian– co» (scala 1:50.000) fa anch'essa passare il confine per la cima del Monte Bianco, ma la linea di confine è diversa da quella segnata dal Ten. Muletti. Essa ha un andamento ovale: dalla cima segue la cre– sta nord-ovest verso il Dome du Gouter e la cresta nord-est verso il Col de la Brenva ed il Mont Maudit. È la linea di confine che sarà mantenuta sino ad ora sulle carte italiane (fig. 13).

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