- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

62 G. Cuaz Bonis taires, ont pris l'habitude d'accomplir leurs voyages périodiques à Turin. Le plaideur qui a une consultation sérieuse à prendre; le malade qui désire recourir à une illustration de la science; le couple d'époux qui se seraient contentés autrefois d'un diner à Villeneuve ou à Cha– tillon; le commerçant ou le père de famille qui désirent faire quelque acquisition importante; le rentier ou le négociant aisé qui désire se procurer ou procurer à sa moitié une petite distraction, tout cela prend le train et s'en va dépenser allègrement quelques cents francs à Turin, à Genes ou à Milan». 12 Quale è stato l'impatto dei Valdostani con il treno? Nei mesi im– mediatamente successivi all'apertura della ferrovia, senza dubbio molti valligiani han provato un certo imbarazzo, un certo disagio nell'e– spletare le molteplici formalità previste: «achat du billet, entrée dans leur salle d'attente et dans leur vagon respectif» son tutte operazioni inconsuete, che esigono un minimo di pratica; in quanto agli impie– gati delle stazioni, se alcuni si mostravano «polis et bien élevés» e pronti a «compatirà ces inconvenients», altri manifestavano «des atti– tudes grossières et des façons tout à fait incompatibles avec les devoirs d'individus payés pour servir le public ... ». 13 Ad ogni modo, a salire sul treno prima o poi si impara; ciò che è più difficile è imparare a rispettare gli orari. Per chi è abituato alla flessibilità degli orari della diligenza o alla comodità del proprio calesse, non è facile acquisire l'abitudine alla puntualità. Almeno nei primi tempi, la cronaca loca– le riferisce spesso di persone che arrivano in ritardo alla stazione o che si fermano a chiacchierare tranquillamente sul piazzale, mentre il treno sfila sotto il loro naso. La gente perde il treno anche perché non c'è l'orologio sulla fac– ciata dell'edificio della stazione. I giornali locali e l'Amministrazio– ne municipale fanno denunce e proteste, ma la nicchia, per molti anni, rimane vuota. Perché la Direzione della Società delle ferrovie ha fat– to costruire quel «cadre monumental» per poi !asciarlo vuoto?, scri– ve i~dignato L'Echo nell'agosto dell'88; quella di Aosta è la sola stazione di seconda categoria che non abbia il suo orologio destinato 12 L'Echo du Val d'Aoste, 15-6-1888. n L'Echo du Val d'Aoste, 29-7-1886.

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