- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987

66 G . Cuaz Bonis le syndic pour l'implantation de la lumière électrique et de l'eau po– table». Il giorno seguente è la volta della Regina e del Principe eredi– tario, accolti alla stazione da una folla esultante. Nell'atrio, un gruppo di bambini dell'Asilo guidati dalle Suore di S. Giuseppe che faticano a tenerli fermi e in ordine tanta è la loro eccitazione, offrono alla Regina un mazzo di fiori «avec cles compliments qui touchent vive– ment S.M.». Quando il treno si mette in movimento tra gli evviva ed i saluti gioiosi dei presenti, si ode, ferma e chiara, la voce della Regina che, rivolta al Sindaco, dice «au revoir à l' année pro– chaine». 18 Per qualcuno la stazione e soprattutto un viaggio in treno rap– presentano una scoperta, una esperienza che forse non si ripeterà mai più. Nell'ottobre dell'86, la cronaca locale in un· articolo intitolato Une curieuse expédition, racconta il viaggio memorabile di quella che viene definita «la caravane de la charité». Il giorno 5 ottobre, le Suo– re del Rifugio (le Piccole Suore dei Poveri), aiutate da alcune perso– ne caritatevoli della città, «ont voulu donner aux pauvres recouvrés un plaisir auquel ils n' auraient jamais osé aspirer: un voyage en che– min de fer! La caravane se composait de soixante recouvrés cles deux sexes les plus ingambes. Inutile de décrire la surprise de ces pauvres gens et les cris de stupéfaction qu'ils poussaient à chaque pont, à cha– que tunnel. Assurément ce voyage jusqu' à Chatillon, constitue pour eux le plus grand évènement de leur vie. A trois heures du matin toute la bande était déjà prete, bien que l'on ne dut partir qu'à six heures; et pour longtemps encore on parlera dans les dortoirs ou à l' étable de cette expédition ... ». 19 Due anni dopo, nel mese di luglio, un'altra «carovana» arriva sul piazzale della stazione: sono 80 giovani donne «qui défilaient en troupe et s'imbarquaient joyeusement sur le train». Le giovani sono emo– zionate ed eccitate per la novità del viaggio che le attende, ma la lo– ro è una vicenda piuttosto triste: vanno a lavorare in una fabbrica di seta, nelle vicinanze di Biella. Sembra che i proprietari della fab– brica abbiano scelto la Valle d'Aosta per reclutare le operaie di cui hanno bisogno sia per il minor costo della mano d'opera, sia perché 18 L'Echo du Val d'Aoste, 3-9-1886. 19 L'Echo du Val d'Aoste, 22-10-1886.

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