- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987
Alla stazione di Aosta 73 nel Rifugio dei Poveri o nell'Ospi'zio di Carità, per sottrarli alla vi– sta dei turisti almeno durante la stagione estiva, e, soprattutto, sol– lecita ripetutamente l'Autorità di Pubblica Sicurezza perché provveda, in base alla normativa in vigore, al rimpatrio dei mendicanti e vaga– bondi che provengono da altri Comuni. Ma è una lotta impari: nel giro di pochi giorni, i mendicanti espulsi rientrano in città e ripr:o– pongono la loro presenza inquietante ed ossessiva. Fortunatamente l'immagine della città offre anche aspetti deci– samente positivi. Gli Aostani sono molto fieri delle due grandi inno– vazioni portate a compimento, sia pure in mezzo a molteplici contrasti e difficoltà, proprio nell'anno dell'apertura della ferrovia: la costru– zione di un acquedotto per il rifornimento idrico della città, alimen– tato esclusivamente con acqua di sorgenti (quelle della Combe e di Saumont), che libera finalmente la popolazione dall' «abominevole si– stema» di utilizzazione dell'acqua «limoneuse et bourbeuse» del Bu– thier, ed un impianto di illuminazione elettrica pubblica e privata, la cui realizzazione colloca Aosta al primo posto fra le città d'Italia. Assessori, Consiglieri e delegati di vari Municipi italiani vengo– no ad Aosta «pour s'assurer de visu de l'effet de l'éclairage électri– que» che va via via sostituendo «les lampions fumeux»; e intanto, aumenta il numero dei privati che adottano il nuovo sistema di illu– minazione: alla fine dell'86 sono già più di 80, rileva L'Echo, e le richieste sono così numerose che i «poseurs» riescono a mala pena a soddisfarle. Via via che si perfezionano i metodi e gli strumenti dell'installazione, la Società è in grado di offrire ai privati sempre nuove facilitazioni, in termini sia di numero di ore giornaliere di con– sumo, sia di numero di lampade per ogni appartamento (da utilizza– re, almeno nei primi tempi, non tutte contemporaneamente). Come spiega L 'Echo ai suoi lettori nell'aprile dell' 87, molto presto sarà pos– sibile, poggiando il dito «Sur un petit levien>, spegnere la lampada utilizzata nella sala da pranzo e accendere quella della camera da let– to la quale, a sua volta, con un interruttore potrà essere spenta e riac– cesa stando ' a letto, «sans dérangement: ce sera de la dernière commodité!». 31 Fin dagli ultimi mesi dell'86, le lampade a incande- 3! L 'Echo du Val d'Aoste, 22-4-1887 .
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