- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1987
Alla stazione di Aosta 77 più le proprie risorse». Ma sognando le villette ridenti sui verdi pen– dii, il giornale non dimentica l'enorme lavoro che si deve ancora com– piere per trasformare la città in una accogliente «stazione estiva». In questa direzione, le cose da fare, sottolinea l'articolista, sono mol– tissime. È necessario «far ritirare i pezzenti pidocchiosi che offrono di sé così brutto spettacolo per le vie e le piazze della città, mole– stando i cittadini e i forestieri ... Acc.rescere e migliorare i viali, af– finché abbiasi comodità di pubblici passeggi. .. Indurre i proprietari delle case a sistemare le grondaie, a riordinare i marciapiedi» e solle– citare il Municipio a provvedere ad un selciato migliore. Nel settore dell'igiene, «parecchie opere attendono da anni dei provvedimenti. Un segnalato benefizio per la città sarebbe l'impianto di un sistema di fognatura che togliesse l'inconveniente dei rigagnoli scoperti e li– beri [...] e che .offrisse il modo di liberare i ristretti, umidi e sporchi cortili dalle immondizie che vi si accumulano tutti i giorni». 38 An– cora una volta la città si è guardata ed ha messo in evidenza le sue speranze di rinnovamento, ma anche i suoi problemi ancora insoluti . LA PICCOLA STORIA DEL GIARDINO PUBBLICO Fra gli «embellissements de la Ville» auspicati da una larga parte della cittadinanza e sollecitati con particolare insistenza da L 'Echo du Val d'Aoste vi è la creazione di un giardino pubblico . La vicenda di questo giardino si intreccia, almeno alle origini, con quella del mo– numento al Re cacciatore . In un primo tempo, il Comitato per la costruzione del monumento aveva pensato di collocarlo sul luogo ove sarebbe sorta la piazza del– la stazione, ma un sopralluogo effettuato nel dicembre dell'84 dai membri del Comitato e dallo scultore Tortona, autore dell'opera, aveva messo in evidenza gli inconvenienti «estetici» che sarebbero deri– vati da quella soluzione: con la sua forma piramidale, il monumento avrebbe rischiato di rimanere «schiacciato» dalla vicinanza del com– plesso degli edifici della stazione. Ci si era perciò orientati verso la «voie d'accès, sur la ligne où elle coupe les remparts romains, peu de mètres avant de rejoindre la piace de la gare». Nel novembre 38 L'Alpino, 15-7-1892 .
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