- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1991

112 Joseph-César Perrin desiderando noi di veder non solo sodamente stabilito il Commercio ne' Stati nostri, ma anco fiorir lo stesso con qualche singolar distinzione ... erigiamo, costituiamo e deputiamo un Consiglio di Commercio nella città di Torino». 1 Cette institution, qui avait un pouvoir économique et directif, aurait du «invigilare a tutto ciò che può concernere il Commercio sì ge– nerale che particolare e di qualunque sorta si sia de' Stati nostri, esami– nare e proporre a noi tutti i mezzi, che possano influire a mantenere e promuovere il Commercio predetto». 2 Malgré toute la bonne volonté du Roi et du Gouvernement, le commerce piémontais ne réussit pas à rejoindre cles dimensions considérables ni proportionnées au volume d'affaires que les pro– duits du sol, du sous-sol et de l'industrie auraient pu permettre. Ce– la était du à cles causes multiples que le protectionnisme absolutiste piémontais ne réussissait pas à éliminer ou que, parfois, par ses me– sures inopportunes, il empirait encore plus. Pourtant la balance cles paiements était, au moins apparemment, active. D'après une statis– tique du mouvement commerciai avec les états étrangers, en 1752 le Piémont importait cles produits pour la valeur de 10.460.670 lires et il en exportait pour 15.369.089 lires. 3 Cependant cet actif n'était qu'apparent puisque une grande par- 1 F.-A. DUBOIN, Raccolta per ordine di materie delle Leggi, cioè editti, patenti, ma– nifesti, ecc., emanate negli Stati di terraferma sino all'B dicembre 1798 dai sovrani della Rea/ Casa di Savoia, Tome XV, vol. XVII, Torino 1848, p. 16-17. 2 Ibidem. Par un billet royal du meme jour, Victor-Amédée II, donna des ins– tructions aux conseillers de ce Conseil dont la cache devait concerner surtout ces points: «Il primo dunque riguarda semplicemente gli artisti che lavorano a beneficio d'ogni particolare dello Stato. Il secondo riguarda quelle manifatture maggiori che si po– tranno stabilire di stoffe e drappi, sia di seta che di lana ed altra specie, che si comumano nello Stato e che si ponno anche smaltire ne' Stati stranieri, ed introdurre il denaro in que– sto. Il terzo riguarda quei negozii di mercanzie che si comumano in questi Stati e che per via del mare vi si ponno introdurre e quelle mercanzie che nascono in detti Stati ·e che si ponno esitare .foori d'essi per via del mare. Ed il quarto ed essenziale si è di procurare lo stabilimento di qualche Compagnia de negozianti, quali col loro negozio vadino sempre più promovendo il commerciO>>. Cf. F.-A. DUBOIN, Raccolta, cit., p. 17-18. 3 G. PRATO, La vita economica in Piemonte a mezzo il secolo XVIII, Torino 1908, p. 302-312.

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