- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1991

458 Bibliographie luye» del patois), «lo sender>> è il sentiero («send» in patois e «senté» in piemontese), «lo gorey>> è invece il bosco di salici. Ma accanto a interpretazioni fa– cili compaiono interrogativi da ri– solvere con più accurato studio, ad esempio «lo chantel» è «lo tsand» dell'attuale patois (il promontorio?) Inoltre qual è il significato di «lo fetilio» (troppo facile sostenere sen– za prove concrete che si tratti del «luogo delle feste»), di «lo traisio», «Tondiour>>, <<Picafeysoul», <<la cheryaty>>? E altri si potrebbero ci– tare. Quanto ai nomi di persona, ecco comparire in alcuni documenti la <<Z» finale sul cui significato molto si è dibattuto e due sono le teorie a confronto: secondo Orphée Zanolli la <<Z» comincia ad apparire timide– ment à partir de la fin du XIV' siècle ed è da attribuire ai notai della Sa– voia che vennero a lavorare in Val– le. Invece secondo Robert Berton la finale savoyarda in <<Z» è pura– mente convenzionale e non più bizzarra della <<Z» della parola <<chez»: L'orthographe conventionelle savoyarde a été imposée administra– tivement dès le XI/< siècle par le Comte de Savoie Pierre IL notre Pe– tit Charlemagne, à toute la Savoye d'alors (Savoie actuelle, Eresse, Bu– gey, ltttua', ltttlais, ltttl d'Aoste, etc.} en un moment où le dialecte sa– voyard (dit burgondien) luttait à ar– mes égales avec le dialecte français (dit francien) pour surplanter le la– tin vulgaire demeuré langue admi– nistrative. C'est cette orthographe dialectale administrative qui survit de nos jours dans nos noms de fomilles et de lieux. In un atto del 1291 è scritto <<res des Gontarz», cosi come <<des Sa– riodz», dove il latino cede al france– se e la <<Z» ha significato di plurale, anche nel 131 O <<fratres Grasseyz» non lascia dubbi. I due documenti non sono originali, ma copie di po– co posteriori; e ancora in una copia (sempre di poco posteriore, come precisa Maria Costa), nel 1310 ap– pare un <<dominus de Verrez» e nel 1325 <<Campus de Mayz» e <<Palua de Gorrez», nel 1349 ecco un Pie– tro Vullerayz de Villario. In un atto del 1353, originale, del notaio Ni– choletus de Cruce de Augusta è ci– tato invece un Perroneto Beriaz e la forma del cognome con la <<Z» fina– le potrebbe essere autenticata dal fatto che risulta indeclinato, cioè all'accusativo e al genitivo varia il nome e non il cognome. Si è di fronte a un documento della metà del Trecento e a un pubblico uffi– ciale estensore di Aosta: ciascuno può trarne conclusioni o ipotesi. Tante altre sono le forme in vol– gare (località, nomi, patronimici, soprannomi) su cui si dovrebbe in– dagare e che meritano di essere stu– diate, compito cui speriamo qual– cuno si accinga per portare chiari– menti sulla vita medioevale in Valle.

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