- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1991
546 Nécrologies quente e cordiale; egli faceva parte di quella piccola schiera di habi– tués dell'Archivio, con i quali si instaura, per affinità di interessi e di pensiero, una simpatica consuetudine di scambi culturali, ma anche e soprattutto un legame di sincera amicizia. Generoso e sensibile, quasi timoroso di essere un po' importuno, non mancava mai, nel corso delle sue visite, di lasciare un presente, squisita espressione della sua delicata arte di disegnatore, quasi a volersi scusare - come diceva - del «disturbo arrecato». Ci piace proprio ricordarlo cosl, con l'espressione sempre sorridente delle persone affabili, sempre di– sponibili, mai prevenute. Alla grande generosità si univa una mode– stia innata, non certo «costruita», che traspariva immediatamente quando egli illustrava o, per meglio dire, lo si pregava di illustrare le sue «creazioni», frutto di interessi coltivati con entusiasmo sin da ra– gazzo: l'araldica e il disegno. Questa ritrosia a parlare di sè ha certa– mente impedito che la sua produzione, davvero ingente, fosse cono– sciuta dal grande pubblico. Ne vogliamo rammentare, per sommi capi, le tappe principali, consapevoli, purtroppo, di ridurci a una mera elencazione che non può tradurre, visivamente, il fascino e la poesia di un'arte assolutamente originale. I gioielli più preziosi di questa attività artistica, che risale ai primi anni Quaranta, sono sen– za dubbio le pitture su ceramica e porcellana: oltre l 000 i pezzi di– segnati dall'artista nel corso di un «viaggio» nel Medioevo e nel Ri– nascimento valdostano alla ricerca di testimonianze suggestive da trasferire nel decoro di piatti ornamentali, di servizi da tavola, da the, da caffé, unici nel loro genere. I temi prediletti sono la raffigu– razione di castelli, torri, caseforti, chiese, e poi ancora finestre e por– tali, fontane e meridiane, camini, chiavistelli e molti altri dettagli dello scenario di un passato da non dimenticare. Una menzione a parte merita l'araldica, l'altra grande passione del Bonomi; in questo caso quasi una scienza esatta, con un preciso simbolismo, che l'arti– sta era riuscito a trasferire non solo sulla ceramica, ma in molteplici altre iniziative: dall'album Castelli e Araldica in Valle d'Aosta, del 1981, contenente una rassegna di armi gentilizie di famiglie valdo– stane, nobili e roturières, agli scenari e alle medaglie disegnati per lo storico carnevale di Verrès, di cui egli era stato fra i fondatori, nel 1949, e sempre uno dei principali animatori, fino all'ultima, più
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