- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1991
66 Gian Giacomo Fissore torno al passato, di una semplice restaurazione del preesistente: il rapporto con il documento si è infatti grandemente complicato, e ben maggiori appaiono ora le responsabilità dell'editore. In effetti, la critica al documento, sulla strada segnata dalle <<An– nales», ha evidenziato al massimo l'ingenuità fideistica delle posizio– ni positivistiche e la loro tendenziale passività nei confronti del do– cumento scritto. Non esiste, in realtà, un solo documento totalmen– te obbiettivo, neutro, primario (intendendolo cioè come connesso senza intermediazioni con l'evento di cui vuol essere testimo– nianza).18 È da negarsi l'illusione, tradizionale fino al primo Nove– cento, che il documento, purché diplomatisticamente autentico, sia una prova in buona fede. Per usare ancora le parole di Jacques Le Goff, «il documento non è una merce invenduta del passato, è un prodotto della società che lo ha fabbricato secondo i rapporti delle forze che in essa detenevano il potere». 1 9 Ma a questa prima avver– tenza contro le trappole ideologiche altre ne devono seguire; e ci varremo ancora delle acute osservazioni dello storico francese: «il documento non è innocuo. È il risultato pri~a di tutto di un mon– taggio, conscio o inconscio, della storia, dell'epoca, delle società che l'hanno prodotto, ma anche delle epoche successive durante le quali ha continuato a vivere, magari dimenticato, durante le quali ha con– tinuato a essere manipolato, magari dal silenzio... Al limite, non esiste documento-verità. Ogni documento è menzogna». 20 In questa frase, cosl tranchante ma cosl volutamente provocato– ria, potremmo leggere un nuovo statuto dell'editore di fonti, co– stretto a procedere sul filo del rasoio fra menzogna e disvelamento di essa: un giuoco di equilibrismo davvero eccessivo! Occorre, in realtà, correggere in parte un estremismo verbale che ci sembra un pò troppo effettisticamente retorico. E lo farò citando le parole di Attilio Bartoli Langeli, autore di una delle più belle edizioni moder- 18 Per la critica al concetto di testimonianza diretta cfr. M. BLOCH, Apologia della storia, Torino 1969 sgg., p. 58 sgg. 19 LE GOFF, op. cit. (sopra, nota 13), p. 452. 20 Op. cit., p. 454.
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