- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Clima e storia in Valle d'Aosta dopo l'VIII secolo 137 della fiera di S. Orso. Questa, nella sua antica formulazione - fiera degli attrezzi agricoli- era dedicata quasi esclusivamente ai coltivato– ri e non avrebbe mai potuto essere celebrata - e tanto meno durare sei giorni come attesta il documento citato - se la viabilità fosse stata compromessa dalla neve e avesse quindi ostacolato il concorso di venditori e di compratori. I ghiacciai dovevano essere assai più ridotti dell'attuale, se gli altissimi valichi almeno in estate erano transitabili «senza preoccupa– zioni» - dice lo Tschudi - «a piedi e a cavallo»; lo conferma il fatto che quelli di Cogne potevano portare le loro mandrie attraverso il Colle Teleccio a Ondezana; quelli di Ollomont attraverso la Fenetre de Durand a Cermontana, e che a Prarayé si teneva una fiera del bestiame con mandrie provenienti dai Colli Collon, cles Bouquetins, de Valcornera e de Chavacour, oggi quasi tutti glacializzati! 13. L'importanza delle piccole variazioni termiche epluviometriche Gli studi più recenti hanno messo in luce che per provocare note– voli conseguenze sulla vita e sulla attività degli uomini non sono necessarie grandi variazioni di temperatura e di piovosità. Quando il ghiacciaio Balteo giungeva con la sua fronte nella pianura canavesa– na, la media annua delle temperature era di appena 5o inferiore all'at– tuale. In concreto ciò portava il limite delle nevi perenni che ora è mediamente intorno ai 3000 metri, a circa 2000 metri e quindi alla costituzione di amplissimi bacini collettori di coltri nevose capaci di nutrire colossali ghiacciai vallivi. Una variazione di 2 gradi della tem– peratura media annua nelle regioni montuose e in quelle ad alte lati– tudini è sufficiente ad innescare una vera e propria rivoluzione eco– nomica. Con due gradi in più il colle del Teodulo verrebbe ad avere il clima di Plan Maison; Courmayeur quello di Aosta; Aosta quello di Torino. Il limite climatico della coltura dei cereali salirebbe dai 1900 ai 2200 metri, quello del bosco dai 2100 ai 2400; quello del pascolo dai 2500 ai 2900, quello delle nevi perenni dai 3000 ai 3300 liberando passi oggi glacializzati come il Teodulo, il Col Collon, il Colle del Teleccio. Al valico del Gran San Bernardo la media di giorni di gelo che ora è di 238 per anno si ridurrebbe a 200 e di conseguenza l'innevamento durerebbe più di un mese in meno e

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