- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

148 Augusta Vittoria Cerutti Ciò significa che nel neolitico il clima era così caldo e così umido che il bosco di latifoglie raggiungeva e superava i 2000 metri; quello di aghifoglie i 2500 e che i ghiacciai dovevano essere molto ridotti. Nei fondovalle il clima era di tipo temperato-caldo con media annua di 14 o -15 o come ora nell'Italia Centrale. Si spiega così come fu possibile la penetrazione umana nelle valli alpine durante il neolitico; come mai, malgrado la rudimentale tec– nologia, era possibile a quegli uomini antichissimi vivere permanen– temente non soltanto sui fondovalle ma anche in alta quota. In Valle d'Aosta questo fatto è attestato dai ritrovamenti di Vollein (m 925), Excenex (m 1050), Col d'Aria (m 1025), St-Nicolas (m 1200), St– Barthélemy (m 1600) e addirittura da quelli del Monte Tantané, alla quota di 2437 m.s.l.m. Si spiega inoltre perché era possibile nel neo– litico la frequentazione dei Passi del Piccolo e del Gran San Bernardo chiaramente attestata per il primo dal Kromlec presente sul colle, per il secondo dalla grande affinità delle culture materiali rilevate nelle necropoli della Valle d'Aosta ed in quelle della Valle del RodanoY Allo stato attuale dei ritrovamenti non risulta che la torbiera del Ruitor abbia ripreso attività durante le fasi del clima caldo dell'epoca romana e di quella feudale. Evidentemente i due episodi caldi più recenti furono assai più moderati del primo e non giunsero a portare a 2700 metri di quota quelle condizioni termiche e nivomerriche che provocano la fortissima riduzione delle coltri glaciali e favoriscono l'attività biologica delle torbiere. 4. Alla ricerca della causa delle variazioni climatiche Le variazioni climatiche sono una realtà con cui l'uomo deve far i conti nel presente e con cui li ha dovuti fare nel passato. È logico quindi che da alcuni decenni a questa parte meteorologi e fisici del– l'atmosfera si dedichino al problema con estremo interesse. Fra questi biente durante il quaternario superiore, in «Boli. Comit. Glaciologico lt. •• Serie II, n. 23, Torino 1975, p. 51 e segg.. Segnalazione ed analisi polliniche di torba deposta allafronte de/ghiacciaio del Ruitor, in «Boli. Comit. Glaciologico lt. >> Serie II n. 14, Torino 1967. 47 F. MEZZENA, La Valle d'Aosta nella preistoria e nella protostoria, in Archeologia in Valle d'Aosta, Aosta 1981 , pp. 7-60.

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