- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
150 Augusta Vittoria Cerurri come sembrava negli anni '30- alla comparsa delle macchie solari o a qualche altro fenomeno di tipo astronomico. Resta tuttavia da chia– rire quale sia il fattore che presiede alla maggiore o minore intensità e velocità della Corrente a Getto. Su questi meccanismi per ora la ricerca è ancora allo stadio di ipotesi di studio. Fra queste, va sempre più accogliendo consensi quella di alcuni fisici dell'atmosfera che mettono in correlazione di variazioni di intensità dei venti occidenta– li con l'emissione, da parte della cromosfera solare, di più o meno violente radiazioni ultraviolette. Quando queste sono particolarmen– te ricche, influendo sull'ozono presente degli strati inferiori della stratosfera provocherebbero un rallentamento della circolazione dei venti planetari e di conseguenza il «fronte» polare scenderebbe sulle zone temperate provocando variazioni climatiche fredde. La cosa contraria avverrebbe quando le radiazioni ultraviolette sono deboli. Lipotesi- fa notare il Pinna- è particolarmente suggestiva sia per le sue applicazioni scientifiche, sia perché collegherebbe certi episodi della storia dell'uomo con influenze cosmiche. Per provarla però occorrono ancora lunghi anni di laboriose ricerche. Tuttavia, anche se le cause delle variazioni di regime della circolazione atmosferica sono ancora nel campo delle ipotesi, le oscillazioni climatiche calde e fredde, che hanno accompagnato la storia dell'uomo fin dalle origini della sua presenza sul Pianeta, sono ormai certezze. Le testimonianze di queste variazioni sono così numerose, così diverse per natura, dislocate in luoghi così lontani fra di loro, eppure così sorprendente– mente concordanti, che gli studiosi hanno potuto stilare grazie ad esse la cronologia del clima europeo nel periodo post-glaciale. PARTE III LA CRONOLOGIA DEL CLIMA EUROPEO NEGLI ULTIMI 6000 ANNI E LE TESTIMONIANZE IN TERRITORIO VALDOSTANO l. Dal 4. 000 al 2.000 a. C.: optimum climatico post-glaciale. 2. Dal 2. 000 al 300 a. C.: ·pessimum dell'età del ferro. 3. Dal 300 a. C. al 400 d C.: optimum dell'età romana. 4. Dal 400 al 750 d. C.: pessimum del-
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