- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Clima e storia in Valle d'Aosta dopo l'VIII secolo 155 incrementare la fusione, così come facevano i contadini a primavera sulla neve che si attardava sui campi. Questa è infatti l'interpretazio– ne che il Gorret dà alla singolare «corvée» di portare gerle di terra sul ghiacciaio delle Dames di Challant. 58 La fantasia popolare, nei secoli successivi, aveva motivato quell'aspra fatica, con la volontà dei Signo– ri di Challant di impedire che il bagliore del ghiacciaio infastidisse le castellane di Graine e ne alterasse la purezza della carnagione. 59 Visto che storicamente Graine non ebbe mai nessuna castellana, tranne la bellicosa Caterina, e più ancora, che dalla torre di Graine, il ghiac– ciaio non è visibile, è assai più accettabile l'ipotesi avanzata dal Gor– ret. Se l'esperimento per il controllo dell'avanzata del piccolo ghiac– ciaio delle Dames di Challant avesse dato esito favorevole, si sarebbe potuto tentare di fermare la crescita dei ghiacciai del Teodulo e del Plan Tendre, tenendo così aperto quel rivolo d'oro che per i Conti di Challant era la via del Teodulo. Ma l'esperimento ovviamente non riuscì e la fortuna dei Challant, che era stata fiorente dal 1200 al 1500, dopo l'avvento della piccola età glaciale, andò spegnendosi. E neppure la militarizzazione degli antichi «marrones» che nel 1627 vennero trasformati in «soldats de la neige» 60 riuscì a salvare i traffici attraverso i colli del Grande e del Piccolo San Bernardo, ormai innevati per più di otto mesi all'anno. In questo grave contesto la popolazione dovette abbandonare i villaggi più elevati ove la sta– gione agricola era diventata così breve da non permettere neppure la maturazione ai cereali più rustici. Nella seconda metà del secolo XVII, in concomitanza con l'affer– marsi della Piccola Età Glaciale, i Savoia, privati dei possedimenti elvetici, rinunciarono al secolare ruolo di Portiers cles Alpes e con Emanuele Filiberto fecero la «scelta italiana» portando la loro capita– le a Torino e perseguendo, da allora in poi, una politica di espansione verso l'Italia. 58 A. GORRET, C. BICH, Guide de la Vallée d'Aoste, Torino (1877- 2a ed. 1965), p. 287. 59 S. VUILLERMIN, op.cit., Aosra 1888. 60 J. BROCHEREL, Les soldats de la neige, in <<Augusta Praeroria. Revue valdòraine de culrure régionab, Anno II n. l -seconda serie, 1949, pp. 216-230.

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