- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 181 tanto ambirebbe a ridiventare, e poco conta se quel ruolo era stato acquisito più per meriti proprii o per altrui demeriti. Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, propendeva per questa seconda ipotesi. Di Amedeo VIII scriveva: · «Egli era congiunto da parentela con quasi tutti i re cristiani. Le disgrazie dei vicini furono la sua grande fortuna. In Francia scoppiò il dissidio fra i Borgognoni e gli Armagnacchi e il regno fu turbato dagli attacchi bellicosi degli Inglesi. In Italia i Veneziani e i Fiorentini scesero in guerra con implacabile odio contro Milano. Amedeo, che regnava sui monti e lontano dalle armi, veniva scelto come arbitro ora da questi ora da quelli e veniva considerato l'unico capace di reg– gere saggiamente sé e gli altri. La follia altrui lo fece considerare sapiente, e a lungo come ad un secondo Salomone ricorsero a lui per consiglio nei più ardui frangenti da una parte i Francesi, dall'altra gli Italiani». 2 Anche Pio II, come già Bonifacio Ferrer verso Antonio di Chal– lant, era testimone di parte che non perdonava - e in quanto ponte– fice romano non avrebbe potuto perdonare - ad Amedeo di aver accettato la tiara papale col nome di Felice V riaprendo quello scisma che il Concilio di Costanza sembrava aver chiuso nel 1418. Sta di fatto che, anche nelle critiche, lo stesso Pio II testimo– nia ulteriormente del ruolo cosmopolita e internazionale assunto dallo stato Sabaudo nella prima metà del secolo, e in questo ci ripro– pone un contesto complessivo in cui collocare l'intramontanismo valdostano. Questo non interessa qui in quanto dottrina o ideologia, ma molto più semplicemente come stato di fatto oggettivo, culturale ed economico ben prima che politico, ed è sicuramente il parame– tro fondamentale per capire nella sua sostanza l'ultimo capitolo del gotico aostano: un gotico che prendendo le mosse forse già dall'ul– timo decennio del Trecento, nel cuore di una situazione apertamen– te cosmopolita e internazionale, trascolora poi in un fiorito - o fiori- 2 V. E.S. PICCOLOMINI, l Commentarii, II vol., Milano 1984, p. 1399.
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