- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 183 un'opera inedita che mi è capitato di vedere recentemente: una Madonna in trono in pietra policroma di proprietà privata offerta in vendita alla Regione Valle d'Aosta. La Madonna trasmette a mio avviso inequivocabili echi della scultura champenoise del primo Cinquecento: di quella scultura che, producendosi sostanzialmente a Troyes, aveva invaso tutte le piane centroorientali della Francia, conquistando l'area lorenese, ben oltre quella Toul di cui Gombaudel era originario.? Il primo quarto del XVI secolo è, del resto, in tutta Europa, il momento chiave della prima affermazione di mode italianeggianti, racchiusa tra estremi che vanno dal cantiere di Chambord a quello della cappella Fugger ad Augusta (1512-1518), che Baxandall defini– sce primo passo «in direzione dell'italianismo in Germania». Come sempre si potrà discutere dettagliatamente sulle date. Così quella dell'apparizione di modi totalmente italiani in Valle, che si fissava tradizionalmente proprio al lustro 1522-26 che vede la sistemazione della nuova facciata della Cattedrale, deve ora arretrarsi di almeno un decennio. La riscoperta di un affresco votivo sulla facciata della cappella di San Grato in via de Tillier ad Aosta rivoluziona infatti le nostre cono– scenze. Nel 1512 il cittadino Malcascia, faceva dipingere la Madonna e i santi Nicola, Caterina, Barbara e Margherita da un anonimo buon pittore di formazione inequivocabilmente lombarda che, nell'occa– sione, citava in maniera esplicita il Bergognone degli affreschi di San Satiro e il Boltraffìo della Santa Barbara di Berlino (in origine sempre a San Satiro e databile al1502). 8 Se nel cambiamento dei registri linguistici fu certo importante l'apparire di nuove voci figurative - magari anche occasionali come 7 Il ruolo di Gombaudel come committente d'arte è noto anche se non è mai stato oggetto di una ricerca specifica. 8 Sulla cappella di San Grato, il suo recente restauro e la sua decorazione v. AA.W., La cappella di San Grato adAosta, Roma 1993.

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