- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
188 Bruno Orlandoni anche l'inizio dell'ultima effimera stagione d'oro dell'architettura militare in Valle. Il via viene dato ancora una volta- ma sarà l'ultima- dagli Chal– lant. Il conte Renato nel momento stesso in cui il dilagare della Rifor– ma a Ginevra rende incerte le frontiere settentrionali del paese e l'in– vasione della Savoia da parte delle truppe francesi fa temere un'inva– sione da Occidente, ordina la fortificazione del suo castello di Verrès. A ricordare l'evento viene posta sul nuovo ingresso del castello una lapide che porta la data del 1536 19 ma i lavori si sarebbero pro– tratti per almeno altri due anni. I conti del castellano Gamache per il1537 e il1538 ci tramanda– no il nome di un capitano spagnolo, Pietro de Valle, che agisce a Verrès come «maestro». Mario Bori, che nel lontano 1917 aveva rie– sumato dai computa dell'archivio Challant i dati relativi a Verrès, vede in lui un vero «magister lathomum» progettista. 20 È possibile, perché era frequente che gli ingegneri militari fossero prima di tutto militari di professione. Dai computa però il ruolo del De Valle non emerge con chiarezza, potendo essere il capitano spa– gnolo anche un più generico «magister fabricae», cioè non progettista tecnico ma sovrintendente amministrativo organizzativo. Nel 1537 si era avviata anche una produzione di armi in luogo. Sempre i computa Challant si riferiscono infatti esplicitamente ad una fonderia di cannoni impiantata a Issogne. 21 Il rischio dell'invasione francese aveva indotto anche a costruire fortificazioni in Valdigne. Il 7 agosto 1538 il Conseil cles etats ratifi– cava la spesa di 2500 fiorini per 420 tese di muraglia costruite «au 19 Le lapidi di dedica di Verrès sono edite in C. NIGRA, Castelli della Valle d'Aosta, Aosta 1974, pp. 63-66. 20 V. M. BORI, Le fortificazioni di Verrès nei documenti dell'archivio Challant (1536-1538), in Atti della Società di Archeologia e Belle Arti, VIII 5, Torino 1917. 21 V. M. BORI 1917 cit.
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