- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

206 Bruno Orlandoni Muovendo dal maestro di Pietro Gazino, forse collaborando con lui nel decennio 1530-1540, il maestro dei profeti di Villeneuve sem– bra quindi procedere a ritroso in una strana singolare riscoperta delle matrici tardogotiche dei linguaggi figurativi aostani. Il suo è però un tono minore, popolare e, singolarmente, la qua– lità della sua opera sembra ridursi col tempo, quasi indurendosi nella ricerca di arcaismi sempre più raggelanti che raggiungono il culmine nell'ultima cena di Morgex, in cui (nel1559!) una prospettiva ancora del tutto inassimilata scandisce, su un fondale a finestre crociate e boiseries a pergamena databili anche 1450, un'iconografia preleonar– desca mummificata da stilemi alla maniera dei pittori di Giorgio di Challant, con oltre mezzo secolo di ritardo. È probabile che il maestro di Pietro Gazino avesse continuato la sua attività anche oltre il 1540. Una tavolta inedita recentem~nte acquisita dall'Amministrazione Regionale alla Collezione Craveri e proveniente - pare - da Verrès rappresenta un San Giovanni Battista che non è lontano per stereotipie e dettagli morelliani dalle figure del maestro. Mi è però difficile stabilire se si tratti di una sua ulteriore opera, da datarsi ormai quasi alla metà del secolo, o non piuttosto di quella di un altro suo potenziale discepolo, parallelo al frescante dei profeti di Villeneuve ma molto più rinascimentale e ben più vicino per qualità al maestro stesso. Il fatto che il maestro di Pietro Gazino debba aver avuto un seguito piuttosto complesso e articolato e una attività più estesa di quanto non si sia fin qui supposto mi pare testi– moniato infine da un ulteriore ciclo pittorico che non mi sembra essere mai stato analizzato in direzione aostana. Si tratta delle quattro vetrate provenienti da casa Ternengo di Biella entrate al Museo Civi– co di Torino nel 1933 per acquisto da Pietro Accorsi. 56 Intanto, in altri ambiti di committenza, altre voci si diffondevano in Valle. Nel 1546, a sentire il Vaudan, si inaugurava la nuova ancona del– l'altare maggiore della Cattedrale, donata da Renato di Challant e da 56 Sulle vetrate v. L. MALLE', Museo Civico di Torino Vetri, Vetrate, Giade, Cristal– li di rocca epietre dure, Torino 1971, pp. 270-273 e rav. 21-24.

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