- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 207 sua moglie Mencia di Braganza: «Anno 1546, 15 octobris fuit erecta anchonia maioris altaris ecclesie cathedralis sumptu M. D. Michelle– te de Portugalia filie domini Dyonisii ducis de Bragangys, uxoris M. D . Renati, comitis de Challand». 57 La stessa notizia è ripresa dal Genand nella sua «Historiographica narratio»: «Anno 1546 celebris imago altaris maioris ecclesiae cathe– dralis, quae iam retro parieti affìcxa est, de novo depicta et erecta fuit, sumptibus illustrissimae dominae Menchae de Lusitania ... ». 58 Dell'ancona restano i grandi sportelli mobili, recanti all'esterno l'annunciazione e all'interno Renato a sinistra e Mencia con le figlie Filiberta e Isabella a destra, convergenti verso la perduta tavola cen– trale che- dato il titolo della Cattedrale- doveva rappresentare l'As– sunzione della Vergine. È singolare che in quest'occasione, almeno sul piano tipologico, si optasse ancora una volta per un modello nordico: un altare a spor– telli mobili, quando ormai in tutta la piana del Po e tra Ivrea e Biella dilagavano gli altari all'italiana, a pannelli fissi. C'è di che supporre che la scelta italocentrica del successivo manierismo valdostano fosse ancora ben lungi dall'essersi stabilizzata, come testimonierebbero le tappezzerie ordinate da Renato e Mencia, tutte perdute ma ricordate nell'inventario di Issogne del1565 e tutte, almeno apparentemente dalle descrizioni, di tipo francese o fiam– mingo: «Dix pieces tant petites que grandes de tappisserie de velours noyr et toille dor faulx fait enbroderie de toille dor avec plusieurs petitz arbres apprès diceulx, descript en plusieurs lieulx: Ung seui desir. A Lentré deulx rené, mancie, chescune piece cles grandes avec leurs armories de challant, beauformont et valengin. Les dictes pieces de tappisserie contenant quarante six pieces cosues ensemble, conte- 57 V. VAUDAN (n. 65) in A.P. FRUTAZ 1966 cit. 58 V. F. GENAND, Historiographica narratio, in AA rome IV, Aoste 1970, p. 172. La data di sistemazione in Cattedrale deve considerarsi certa, il Vaudan ne fu infatti testimone, ed è ulteriormente confermata dalla precisazione, sullo sportello sinistro, sotto il ritratto di Renato, «aetatis suae 43>>. Non conosciamo con sicurezza la data di nascita di Renato di Challant ma tutto lascia supporre che abbia seguito di poco più di un anno il matrimonio dei suoi genitori, contrattato il 2 febbraio 1502.
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