- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 213 Léonard Roncas, notoriamente nipote di un modesto macellaio valle– sano immigrato ad Aosta all'inizio del '500, si proponeva come la vera nuova classe emergente, imparentata non più con famiglie savoiarde, ma con quelle giovani famiglie piemontesi attorno a cui– a partire da Emanuele Filiberto - i Savoia cercavano di costruire il nerbo della dirigenza statale nella nuova capitale, Torino. Il collezionismo privato nell'epoca del manierismo Il discorso sulla pittura nel XVI secolo implica, come si è visto, sostanzialmente un'analisi delle grandi realizzazioni ad affresco. Del tutto perduta è infatti la pittura su supporto mobile, che pure doveva cominciare a raccogliersi nelle dimore della nobiltà. Parimenti perduti sono gli oggetti legati alle committenze private nel settore delle arti suntuarie. Per quanto riguarda ogni possibile ricostruzione della situazione ci si deve affidare alla documentazione scritta e fondamentale potrà risultare l'inventario del castello di Issogne del 1617. Non solo per– ché relativo a quella che restava una delle più nobili e ricche dimore della Valle, seconda per ricchezza forse al solo palazzo aostano del barone Roncas ma sicuramente prima per nobiltà; ma anche perché permette un efficace raffronto con il precedente inventario del 1565. 66 Certo la situazione politica in mezzo secolo era molto cambiata. Il possesso dei feudi e il titolo comitale non erano stati pacificamente riconosciuti ad Isabella di Challant e a suo marito Giovanni Federico Madruzzo dai cugini di Fénis ed erano in corso costosi processi che si sarebbero protratti fino alla fine del '600. 66 I due inventari sono editi in F.G. FRUTAZ 1963 cit. e inJ.C. PERRIN, lnventaire des biens meubles du chateau d'Issogne (1617-1618), in BASA XXXIX, Aoste 1962. Tutte le citazioni che seguiranno sono dedotte da questi due saggi, in particolare dal secondo. Per facilitare il reperimento dei dati premetto alle citazioni i rispettivi numeri di inventario.

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