- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 215 Così troviamo al numero di inventario 526 «Una coppa d'argen– to tutta sopradorata con l'Arma Madruza et della Chambra del coperchio della coppa»; al num. 531 «Tre para de ... d'argento et dai di quelli sopradorati, et li altri con l'Arma Madruzza et della Cam– bra», o ancora al num. 535 «Una sottocoppa con l'Arma Madruzza et della Chambra». Mutati ovviamente tutti gli abiti- questi sempre numerosi e ric– chi - che naturalmente cambiavano con il cambiare delle mode. Numerose le stoffe e i parati per i letti, ma praticamente quasi tutte sparite le tappezzerie e i tappeti «turcheschi». Se questi ultimi risultavano già quasi tutti «fon usés» nel1565, a documentare una loro indubbia antichità, le tappezzerie erano invece spesso nuove e avrebbero potuto fare ancora la loro bella figura nel 1617. E si trattava di centinaia di pezzi. Più ricco il settore dei paramenti sacri per la cappella, sicuramen– te alimentato dal progredire della devozione controriformista che, se doveva essere ancora tiepida in Valle anche nella stessa nobiltà, non doveva certo fare difetto ai trentini Madruzzo. Dove appaiono delle novità decisamente interessanti è poi pro– prio nel settore dei quadri. Oltre 30 erano raccolti nel «gabinetto di sopra la credenza»; una ventina nella «camera di Savoia» dovevano essere alle pareti; 6 o 7 nel gabinetto di madama»; altrettanti nella cappella; qualcuno isolato nelle singole stanze. In tutto un'ottantina di dipinti che, rispetto alla decina di pezzi documentati nel 1565, lasciano intendere un radicale cambiamento di gusti e di tendenze. Nel 1565 nel castello si trovavano un quadro con il giudizio di Salomone, un ritratto di Renato di Challant e tre ritratti femminili, una tavola con la Passione, un quadretto con la Madonna, un tritti– chetto con la Passione, l'annunciazione e i re magi, un grande e un piccolo dittico con la Madonna. Nessuno di questi quadri è individuabile con sicurezza nel 1617. Forse due dei tre ritratti femminili e il ritratto di Renato potrebbero

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