- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 217 numero 682 «tre altri quadri de passagii». È verosimile che la raccolta della maggior parte di questi quadri fosse recente, opera forse di Emanuele Renato Madruzzo che, stando al Vescovi «era virtuoso, buon pittore, historico, musica, ballarino, giocator di palla, cavalcator di scrima et simili». Evidentemente l'idea di collezionare quadri si era ormai diffusa anche in Valle, dopo la metà del secolo, un po' come in tutta Europa. E forse non solo l'idea di collezionare quadri, ma più in generale l'idea di collezionare: di raccogliere di tutto. Diversi oggetti inventariati nel 1617 lasciano pochi dubbi al riguardo. Tra i più significativi possiamo ricordare: 68 «Una pietra ovata, grenolada» 69 «Una pietra di parangone» 70 «Trei pezetti del corno della Gran bestia, con una istrutione d'un Zarlatano» 90 «Un cartello con la vagina d'osso fatto in forma di pesse» l 02 «Un crucifisso picolino d'osso con Santo Francesco apiedi, in forma rotonda; in un scatolino di legno» 127 «Una borsa come si crede di zibetto in una scatola intitulata gomedragant» 129 «Una scatola di legno con vaseti dentro n. 4; doi intitulato balsimo, uno, olio dell'inbasatrice di Spagna, et l'altro senza nome» 165 «Una perla come un ovo di formicha pasata con un fillo d'oro» 166 «Una dona in cera che si cava una spina d'un piede, coperta di vietro» 200 «Una testa di sparanero di legno» 216 «Un dente di lupo guarnito d'argento con quatro sonaglieti» 385 «Sei figure de clone di mare di perle» 389 «Un aquila di corno bianco» 408 «Una testa di Santo Giovanni Battista di madre di perle»

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