- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 219 piccoli et molti robini, fatto à rosa; ... » 559 «Un'altra gioia con un diamante, in mezo molti robini, et un dio d'amore, et cinque perle; ... » 561 «Uno collare de peso de doppie sessantauna: sono perle n. 20 et de queste cinque ogn'una con un robino in mezo, cinque ogn'una con un diamante, dieci ogn'una con 3 perle, et tutte smalta– de con diversi colori» 150 «ltem un pendente d' orechia con un rubi– no, acosi creduto, in fogia di core». 152 «Un altro pendente con un rubino, osia pietra di Boemia, con una mano scolpita dentro, et qua– tra rubbini d'intorno». Altra particolarità da segnalare la presenza di alcune sculture, del tutto assenti nell'inventario del1565: 40 «Nostro signore, d'alabastro, in croce». 173 «Un Christo in pietra». 193 «Un agnello d'alabastro» 510 «Una Madonna in stuccho bianco». 769 «Un San Francesco in stuccho col vettro sopra». 772 «Un crocifisso di legno». 775 «Nostra Signora in rilevo d'alabastro col Figliolo in brazzo». 776 «San Francesco in rilievo d'alabastro». Infine, nella cappella, oltre a quella originaria tutt'ora conservata, una nuova ancona di cui purtroppo si è perduta ogni traccia: 1161 «Un'altra ancona di Nostra Signora del Rosario con doi Angeli dorati». Poco meno drammatica della dispersione delle collezioni e dei prodotti suntuari profani è quella dei prodotti religiosi. I due settori del resto erano per molti versi contigui. Ornamento di case e castelli erano infatti spessissimo oggetti sacri, mentre gli oggetti profani, gioielli, cinture, abiti in tessuti preziosi, finivano per essere donati alle chiese dove adornavano i reliquiari o venivano riu– sati per confezionare paramenti. Anche in questo caso gli oggetti superstiti, apparentemente più numerosi, sono solo una parte infima di un patrimonio in massima parte disperso.

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