- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

222 Bruno Orlandoni L'oreficeria nella seconda metà del '500 tra influssi tedeschi epresenze lombarde Nel settore dell'oreficeria sacra per fortuna non tutto è andato disperso e pochi oggetti, soprattutto calici, croci astili e reliquiari, un po' in tutta la Valle, permettono di ricostruire almeno alcune delle linee di tendenza dominanti per tutto l'arco del secolo fino al '600. Fortissime sono ancora le permanenze apertamente goticizzanti. Un calice della Cluse, ora all'Accademia di Sant'Anselmo, datato 1530, propone un modello corrente nel terzo quarto del '400. Un bel calice a Doues reca la dedica del sacerdote Sebastiano Réchoz, documentato parroco di Chatillon nel 1531. Il calice è però di almeno mezzo secolo più antico, trovando pre– cisi riscontri per sempio in un calice della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Erlangen-Bruck presso Norimberga.7 4 Elementi esplicitamente gotici sono presenti in un calice datato 1578 già a Emarèse. Certo le date iscritte sotto i piedi dei calici indicano solitamente la donazione, che poteva seguire l'esecuzione anche di più decenni. Così il calice donato nel 1595 da André Savin alla parrocchiale di Cogne - unico esemplare trovato in Valle di calice a nodo sferico di tipo italiano - sembrerebbe doversi datare non oltre gli anni 30-40 del secolo. 75 Ma in più casi la data sembra credibile anche per l'esecuzione: come in uno stupefacente rarissimo calice datato 1625, già a Saint– Pierre, che più che manierista sembrerebbe quasi prodotto di un negotico ottocentesco.7 6 Così per altri manufatti orafi. Se il bellissimo ostensorio della 74 Il calice di Doues è inedito. Su quello di Erlangen-Bruck v. AA.W., Gothic and Renaissance Art in Nuremberg 1300-1550, New York/Miinich 1986, scheda 49 a p. 182. 75 Il calice di Cogne è inedito. 76 Sul calice di Saint-Pierre v. D. VICQUÉRY, La devozione in vendita, Roma 1987, ill. 221.

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