- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 223 parrocchiale di Chatillon testimoniava nella prima metà del '500 un'adesione ai modi gotici che era riscontrabile ancora in buona parte dell'oreficeria europea, l'ostensorio di Gressoney, datato 1646, è prova di permanenze ben più prolungate e sicuramente più rare. Una tradizione gotica di marca prevalentemente tedesca sembra quindi sopravvivere nell'oreficeria in Valle fin oltre l'inizio del XVII secolo. Più forte doveva essere però la linea di sviluppo lombardo, docu– mentata almeno a partire dalla donazione di oreficerie, acquistate a Milano nel 1525, dal padre Pierre de Tillier alla chiesa di San France– sco 77 e, sul piano dei manufatti, documentata anche prima dalla pre– senza di almeno tre calici di tipologia chiaramente milanese fin dal tardo '400, al Mauriziano di Aosta, a Cunéaz e a Lignod. Perdute le oreficerie francescane è a Chambave che bisogna cerca– re il più antico esempio di manierismo lombardo in Valle, nel bel cofanetto reliquiario donato alla parrocchiale del paese da un priore Vuillet de Saint-Pierre, cioè Jean Vuillet nel 1523 o, molto più pro– babilmente Jean Louis Vuillet dal 1539 al 1561. Siamo comunque sempre di fronte ad oggetti isolati, frutto di probabili importazioni più o meno estemporanee, come nel caso del bellissimo calice di pieno '500 di tipo quasi ungherese, già a Saint– Pierre ed ora purtroppo rubato, 78 o come nel bel piede di calice dona– to nel 1596 da Morando Madruzzo alla prevostura di Saint-Gilles. Sicuramente alla seconda metà del '500 e ad un'area prevalente– mente lombarda sono poi riferibili alcune croci «fuori serie» di note– vole livello. Come due esemplari a Valpelline e a Sarre che sembrano ripren– dere lo stesso profilo delle croci aostane a estremità trifogliate tipiche del secolo precedente, ma col rivestimento di lamine del tutto conso– no alla seconda metà del '500. Come la rara croce traforata di Sarre.7 9 77 V. J.B . de TILLIER, Nobiliaire ci t., p. 585. 78 V. D. VICQUÉRY 1987 cit., ili. 222. 79 Sia la croce di Valpelline che le due croci di Sarre sono inedite.
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