- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 247 opere che, pur partendo da quello stesso linguaggio, si aprivano a soluzioni più aggiornate. Per esempio il bell'armadio della sagrestia di Perloz donato dal notaio Cappellin nel 1650. Ad una cultura figurativa analoga a quella dell'armadio di Perloz è riconducibile anche la vecchia porta della parrocchiale di Chevrot. La porta è significativamente datata 1654 e con l'esemplare di Perloz definisce un nodo d'anni a cui è possibile ricondurre anche un bel– l'armadio della Cattedrale di Aosta (Ill. 15) con teste d'angeli nel fre– gio superiore e l' agnus dei e fregi vegetali nel fastigio. Anche questa maniera si sarebbe ulteriormente protratta nel tempo. Ad essa mi pare riconducibile, anche se ad un livello decisamente più basso, il confessionale della Cattedrale donato nel1667 dal canonico peniten– ziere Jean Pierre Girod. 11 7 In quegli anni però la situazione si stava evolvendo rapidamente anche in Valle, mentre era ormai alle porte l'apertura della stagione di un ricchissimo barocco, tutto di importazione canavesana e valse– stana. La scultura nella prima metà del seicento La ripresa di una produzione su ampia scala dalla fine del '500 è la condizione necessaria alla ripresa di sviluppo anche nel settore della scultura. Purtroppo la fase iniziale del nuovo secolo non sembra documen– tata in Valle da molte opere. Gli stucchi del 1606 a Quart indicano effettivamente una lignea nuova, abbastanza aggiornata; lo stucco era notoriamente una tecnica colta e decisamente di lusso, praticata soprattutto su committenza delle corti e dell'alta nobiltà, e i maestri della cappella di Quart por- 117 Gli armadi di Perloz e della Cattedrale e il confessionale della Cattedrale sono pubblicati dal Brunod. La porta di Chevrot è inedita.

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