- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 251 in qualsiasi modo - il nome di qualche operatore artistico documen– tato in Valle o nel suo circondario. Di fatto però conosciamo il nome dei titolari di una bottega di scultori attivi proprio in quegli anni nella stessa area. Il 18 agosto 1631 , infatti, i cosindaci di Perloz e Lillianes Antoine Yeullia e Sento Jaccot, con contratto redatto dal notaio Jean Baptiste Cullet, affidavano l'incarico di costruire e scolpire l'altare maggiore della nuova parrocchiale di Perloz ai due scultori Jacques e Nicolas Du Boys, padre e figlio, fiamminghi, originari di Douai. 120 Il contratto descrive dettagliatamente l'altare e ne fissa il prezzo in 400 scudi a 9 fiorini di Ivrea. I lavori avrebbero avuto corso per tutto il successivo 1632 e sono testimoniati dai documenti relativi ad una controversia sorta tra gli scultori e la comunità. In due occasioni, il 9 ottobre 1632 e il 19 gennaio 1633, Nicolas du Boys si lamentava con i sindaci, osservando che la comunità tar– dava nelle consegne del legno necessario al lavoro e concludeva «luy, sa femme et ses domestiques sont tous vacantz et protestent voulloyr desmeurer, fere sejourner jusques paraschevé ledict labeur aux depens desdictz sindiques et communaulté». Il 12 giugno 1633, infine, i sindaci si obbligavano a pagare 120 scudi per l'altare- verosimilmente l' ultimo saldo- entro i due mesi succesSIVI. Questi documenti ci forniscono alcuni dati molto importanti. Fissano innanzitutto la presenza della bottega dei Du Boys a Perloz per almeno due anni, dal18 agosto 1631 al12 agosto 1633. Lasciano supporre che dei due scultori in paese ne fosse attivo solo uno, il figlio Nicolas, e certificano che questi aveva al seguito dei collaboratori, almeno due, e forse più, i «domestiques», oltre alla moglie che, come spesso avveniva, avrebbe potuto pure lei collabora– re all'impresa. 120 Il contratto e i documenti relativi ai du Boys sono citati e parzialmente trascrit– ti in 0. Z ANOLLI 1973 cir., pp. 114-115.
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