- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
252 Bruno Orlandoni In altri termini i documenti ci lasciano intendere che quella dei Du Boys era in realtà una ditta grande, con almeno cinque o sei lavo– ranti, due capibottega appartenenti a due generazioni diverse, e la possibilità di scindersi in sotto-imprese separate per eseguire lavori diversi in sedi anche lontane. l.:assenza del padre Jacques Du Boys da Perloz potrebbe infatti essere credibilmente legata al suo impiego in altri lavori, in corso altrove. Ora si può osservare come tutti questi elementi sui Du Boys siano effettivamente tali da soddisfare perfettamente le esigenze di ·definizione ed individuazione della bottega tardomanierista della bassa Valle d'Aosta, responsabile dell'esecuzione delle pale di Hone, Bard, Guardia: una bottega numerosa, attiva nella Bassa Valle attor– no al 1630, capace di affrontare più lavori di grande entità, in grado di esprimere un linguaggio unitario ma anche ricco di sottili differen– ziazioni, sia per la presenza di molti collaboratori che per la dipen– denza da due capibottega di due diverse generazioni. Anche la nazionalità dei Du Boys e la loro provenienza da Douai, sono, a ben guardare, estremamente interessanti. Permettono infatti di capire molti degli aspetti del linguaggio espresso dagli oggetti che stiamo analizzando e, insieme, giustificano il sostanziale isolamento di questo linguaggio all'interno della produzione artistica della regio– ne e di tutta l'area alpina settentrionale. Voglio precisare che a Douai e nella Fiandra francese non ho fin qui reperito sicuri elementi di riferimento ai nostri scultori. La mia ricerca è però stata molto som– maria ed effettivamente alcune opere conservate al Museo della cer– tosa di Douai potrebbero essere proposte quanto meno come un pre– cedente «climatico» per lo stile dei Du Boys. Purtroppo quello che mi sembra il precedente più significativo, il gisant-transi di Carlo II di Lalaing, già nella chiesa di Santa Aldegon– da, vero e proprio padre ideale dei Cristi morti di Brusson, Cham– porcher, Saint-Vincent, è stato distrutto nel 1944. 121 Si deve però 121 Sul gisant di Carlo II di Lalaing v. C. RAUCH, Douai études de civilisation et d'histoire de l'art dans le Nord de la France, in <<Amis de Douai», rome V, 1972-73.
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