- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

254 Bruno Orlandoni Anche gli echi classicheggianti presenti in alcuni dettagli dei nostri rilievi, come per esempio i puttini e il bambino del bassorilie– vo oggi a Torino, mi sembrano echi di riporto, derivati non dalla conoscenza diretta dell'arte italiana, quanto piuttosto dall'infiltrazio– ne delle sue tematiche classiche in ambito francese, dalla scuola di Fontainebleau in poi. Sommando gli elementi fin qui raccolti mi pare si possa afferma– re che i Du Boys hanno tutto ciò che è sufficiente ad identificarli nei titolari della bottega tardomanierista. Tutto ciò che è sufficiente tran– ne un unico elemento finale, necessario: la prova definitiva. Fino a quando non si troverà un documento utile a legare ai Du Boys almeno una delle opere in questione, l'identificazione non potrà dirsi provata. · .Laltare maggiore di Perloz, unica opera documentata dei due fiamminghi, è inequivocabilmente scomparso; quindi sembrerebbe necessario arrendersi in attesa della scoperta di nuovi elementi docu– mentari. Tutte le opere della bottega Tardomanierista della Bassa Valle d'Aosta, siano o no attribuibili ai due fiamminghi, testimoniano comunque della fortuna di linguaggi medio-bassi e sembrano aver sempre implicato committenze di livelli poco più che popolari. È però documentato almeno un caso di committenza di alto livello che- effettivamente- si rivolge a ben altri artisti e a ben altri linguaggi per soddisfare le proprie esigenze culturali e, verosimilmen– te soprattutto, per testimoniare il proprio prestigio. Verso la fine degli anni '40 del secolo i Vallaise avevano intrapre– so la costruzione di una cappella di famiglia dedicata alla Madonna del Carmine nella parrocchiale di Arnad. La cappella, oggi in pessimo stato, è interamente decorata da stucchi di livello decisamente buono, e doveva essere in origine arric– chita da una pala d'altare eseguita sempre con la stessa tecnica. Ora i testamenti e i documenti dell'archivio Vallaise ricordano i nomi di due artisti sicuramente attivi per la famiglia: i luganesi Anto– nio e Filippo Discepolo, padre e figlio, stuccatori. Il primo nel 1648 aveva ricevuto da Mare Antonio Vallaise l'incarico di eseguire l'anco-

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