- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 255 na della cappella. 122 Nel 1650 l'ancona veniva effettivamente realizzata da «maìtre Philippe de feu Antoine», essendo evidentemente Antonio deceduto tra il '48 e lo stesso '50 . 123 Filippo è pure citato il28 agosto 1649 nel testamento di Giovan– ni Nicola di Vallaise Romagnano «per molte fatiche e servitù fatte alla sua capella della Madonna del Carmine di Arnaldo per tante fati– che e dennari per esso spesi in servitio di detta capella». 124 Giunti probabilmente in Piemonte al seguito degli architetti scul– tori e stuccatori ticinesi chiamati da Maria Cristina di Francia per lavorare al castello del Valentino, i due Discepolo importano in Valle d'Aosta l'unico vero esempio di grande arte di corte verso la metà del '600. Il barocco. La scultura e le tipologie degli altari dalla metà del seicento al1740 I fermenti di trasformazione che segnano la fine del '500 e la prima parte del '600 trovano un efficace compimento attorno alla metà del secolo. È da quel momento, e poi più in particolare dall'ottavo decennio, che cominciano ad affollarsi i dati relativi al rifacimento di altari, all'esecuzione di statue, alla risistemazione di interi complessi decora– tiVI. Un primo punto di riferimento può essere costituito dal già cita– to altare della cappella di Arbaz. Una fondazione di messe in onore di San Grato attorno al 1645 sembra fornire una data congruente con i caratteri stilistici dell'alta– re che sembra chiudere un po' la serie di macchine tardomanieriste 122 V. AHR FV, cat. 44, doc. 8. 123 V. AHR FV, car. 44, doc. 11 . 124 V. 0. ZANOLLI 1969 cit., p. 315.

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