- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 257 Un po' più avanti si colloca l'attività di un altro scultore anonimo ma abbastanza caratterizzato sul piano del linguaggio. Nel 1686 data un massiccio San Giuseppe per la parrocchiale di Chàtillon e più o meno negli stessi anni, nella stessa parrocchia, scol– pisce una Sant'Anna e tre altre statue di santi per la cappella di Belle– combe (fondata nel 1679). 127 Alla sua mano mi pare possibile attribuire anche tre Pietà, una a Challancin, una a Ponty e una nella cappella dell'Attente a Champ– depraz, nonché una inedita Madonna delle Grazie a Valgrisenche. 128 È uno scultore popolareggiante e non certo raffinato ma di sicuro vigore; in parte è anche informato e attento a ciò che di meglio sta capitando in Valle: la sua Madonna per Valgrisenche cita infatti - anche se a livello decisamente più basso - la stupenda Madonna di Machaby (Ill. 19), mentre il San Giuseppe di Chàtillon ha per omo– loga un'icona dello stesso santo ad Ayas. È difficile dire se questo scultore sia ancora una volta valsesiano o non sia piuttosto aostano. Certo è che l'ascendente valsesiano è ovvio quanto meno nel riferimento alla Madonna di Machaby. Questa, uno dei maggiori capolavori della scultura barocca in Valle, deve esse– re stata realizzata prima della ricostruzione del santuario (datata al 1687) e si esprime in quello che è il linguaggio di Gaudenzio Sceti nel corso del settimo decennio del secolo. La si può forse legare ad un documento del 1666 con cui gli abitanti della frazione si impegnava– no a mantenere la cappella provvedendola di tutto ciò che poteva essere necessario al culto. 129 Non era comunque l'unico modello aggiornato presente in Valle, come testimoniano quattro statue di santi (Giocondo, Anselmo, Orso e Bernardo) a Valgrisenche, che alcuni documenti lascerebbero intendere antecedenti al 1680. 130 127 V. BRUNOD/GARJNO 1990 cit., pp. 49-53. 128 Per le Pierà di Challaricin e Ponry v. D. VICQUÉRY 1987 cit., ili. 155 e 238. 129 V. E. BRUNOD 1985 cir., p. 416. 130 Le 4 icone di Valgrisenche sono inedire.
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