- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 261 na romanica del santuario di Guardia a Perloz, mentre nel 1700 il menuisiere canavesano Giovanni Gaspare Serra intagliava un taber– nacolo per la parrocchiale di Perloz. Il tabernacolo sarebbe stato portato a Perloz da Fontainemore, il che lascia supporre che Serra fosse già attivo in quella parrocchia per lavori oggi non identificabili. Nel 1715 sarebbe stato nuovamente a Perloz, per la precisione al santuario di Guardia, ad intagliare «3 contraltari, due statue con ornamenti laterali al tabernacolo dell'altare maggiore ... il crocifisso dell'architrave» e il «curibino» del tabernacolo. 140 Un'altra presenza che sembra possibile ipotizzare, pur in assenza di dati documentari, è quella di Francesco Antonio d'Alberto. Al suo linguaggio, in corrispondenza di opere come le sculture per l'altare di Boccioleto, sono riferibili un San Pietro e un San Defendente già a Periasc, frammenti probabili di un intero altare per– duto, e tutte le sculture dell'altare dell'antica cappella di Sant'Anna, ora parrocchiale di Champoluc. La cappella sarebbe stata ricostruita nel 1715 e a quella data potrebbero ben riferirsi ·gli interventi dello scultore sia a Champoluc che a Periasc. Le sculture valdostane testimonierebbero di una fase tarda del percorso del maestro, coincidente tra l'altro con un significativo silenzio delle fonti valsesiane. D'Alberto, che appare per le prime volte in documenti dei primi anni '80, risulta operante con continuità a Boccioleto dal 1693 al 1709. La sua attività è poi sconosciuta nel biennio 1710-11 e, dopo gli anni 1712-15 in cui risulta nuovamente a Boccioleto, è nuova– mente ignota dal 1716 al 1721. Gli ultimi dati certi sullo scultore sembrano quelli relativi all' ese- 140 Sull'attività di Argentieri e Serra a Perloz v. O . ZANOLLI 1987 cit. (APP 221 , 911, 1168, 1265, 1343, 1383). Serra oltre che a Perloz avrebbe poi anche lavorato, al termine della propria carriera a Chatillon in collaborazione col figlio Cristoforo Ger– mano nel 1749, v. P. Hux 1979 cit., p. 189.

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