- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 271 quarto del '700, si passa progressivamente ad altari coronati da gran– di cimase mistilinee, dai fiancali ricurvi, solitamente concavi. Oltre agli altri riferibili al Gilardi si possono far rientrare in que– sta serie altari di altre mani, quali i due altari laterali del santuario di Guardia (che daterebbero al 1731), l'altare della cappella di Paloettaz (Arnad, forse del 1732) , i due altari laterali della parrocchiale di Saint-Denis, di metà secolo; mentre l'esempio forse più ricco del genere resta l'altare maggiore di Sant'Orso, del marmista Piodi, data– bile al 1727. I profili dei coronamenti degli altari si complicano nel decennio successivo con elaborate intersezioni di curve e controcurve. Si possono ricordare gli altari della cappella di Miserègne (Fénis, del 1745), di Sant'Anna al santuario di Plour (posteriore al 1744), della cappella di Chez Cuignon (Fénis, del 1758). La vera esplosione del rococò si avrà però solo dal 1753 con l'alta– re dei Cappuccini di Aosta, oggi nella parrocchiale di Saint– Rhémy, 160 e poi, soprattutto oltre il 1760, con gli altari di Lillianes, di Sant'Eusebio a Montjovet, della parrocchiale di Pré-Saint-Didier, del Beato Vuillermo a Morgex - come si è visto tutti dei Gilardi - e con l'altare maggiore di Saint-Christophe, i tre della cappella del Seminario Maggiore (del 1780 circa), della cappella di Challancin (La Salle, datato 1776). 161 Parallela sarà inoltre la diffusione di altari marmorei rococò, a partire da quello maggiore della Cattedrale del 1758, a quello di Verrès (del 1776-1 777) , di Chatillon (del 1791), del Carmine di Sant'Orso, in origine eseguito per la chiesa di San Lorenzo. Ancora all'inizio del nuovo secolo si acquisiranno, nel 1818, l'al– tare marmoreo di Gressoney e nel 1829 quello di Donnas, ma entrambi sono di fattura chiaramente più antica e li si deve supporre provenienti da esproprii napoleonici di complessi monastici. 160 L'alrare dei Cappuccini di Aosra è pubblicaro in P. fÉLIX, Les capucins au Val d'Aoste, Aosre 1958, ili. 24 a p. 192. 161 Sull'alrare di Challancin v. D. YICQUÉRY 1987 cir., ili. 156.

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